Addio alla Granfondo Pinarello: «Scelta della nuova proprietà»

Domenica 2 Aprile 2023 di Tina Ruggeri
Treviso. La Granfondo Pinarello. Fausto Pinarello e Miguel Indurain

TREVISO -  Granfondo Pinarello addio. Dopo 25 anni di onorato servizio al mondo del ciclismo, la classica trevigiana per cicloamatori cede il passo. «Forse ci ritroveremo a fine settembre per una passeggiata in bicicletta con i clienti europei per far provare i nuovi modelli. Peccato. Dopo tanti anni di storia. Era certamente un impegno. Ma la nuova proprietà ha scelto così. Io il mio impegno l’ho onorato per venticinque anni consecutivi. Ho onorato la memoria di mio papà, Giovanni Pinarello, che lo scorso anno avrebbe compiuto cento anni, e anche quella di Andrea, mio fratello, scomparso troppo prematuramente. Ora si volta pagina». Nel calendario nazionale delle Granfondo sarebbe collocata il 16 luglio, ma nessuno arriverà al raduno delle 7 del mattino tra Piazza Matteotti e Piazzale Burchielati: niente più pasta party, niente più musica, stand e allegria, e niente più migliaia di presenze che riempivano la città a metà luglio, svuotata dai trevigiani che invece andavano in vacanza. Dopo le nozze d’argento con le due ruote, la Granfondo Pinarello chiude le serrande. Uno degli eventi sportivi maggiormente attrattivi per il capoluogo non verrà più disputato. Fausto Pinarello lo aveva paventato a febbraio, ora è ufficiale: «Salutiamo gli amici che ci hanno seguito sempre più numerosi per tanti anni - scriveva nel sito della Pinarello i in quello della Granfondo - e ci daremo appuntamento per una sorta di randoneè o una pedalata cicloturistica». Alla fine non ci sarà più nemmeno quella.

La Granfondo Pinarello, cresciuta grazie al supporto iniziale del gruppo Cicloturistico Treviso e il gruppo Cicloturistico Vigili Urbani, in 25 anni ha saputo migliorare, modificarsi, trovare tracciati nuovi, scoprire percorsi appetibili, inventare e creare eventi, passeggiate gourmet e happening capaci di attirare migliaia di cicloturisti e amatori, richiamati dal marchio Pinarello. Poi, con il cambiamento delle Granfondo, è diventata sempre più agonistica e riservata ai cicloamatori snaturando quello che era il senso delle Granfondo, trasformate in gare vere e proprie. Con protagonisti tanti personaggi del mondo dello sport. Basti ricordare, ad esempio, il signore degli Anelli, Yuri Chechi, grande appassionato di ciclismo. Ma soprattutto la presenza costante del re di Navarra, l’immenso Miguel Indurain. E proprio qualche giorno fa anche lo stesso Miguel Indurain ha fatto sapere che, dopo oltre trent’anni, 5 Tour de France, due Giri d’Italia e un record dell’ora nel 1994 in sella alla Espada, è sceso di sella dalla Pinarello salendo su bici Scott.

Nella carriera agonistica lo spagnolo era ancora legato alle biciclette che avevano segnato in pratica tutta la sua carriera di specialista delle cronometro e di grande passista scalatore. Ma ha annunciato che prenderà parte alla Skoda Desert 2023 (gara a tappe di mountain bike che si disputerà dal 30 aprile al 5 maggio) utilizzando, per la prima volta, un mezzo non “targato” Pinarello: «Ho conosciuto i nuovi proprietari – le parole dello spagnolo, ora 58enne, raccolte da Relevo – La loro gestione non mi piace granché e, dato che sono amico della famiglia Pinarello ma non ho relazioni dirette con la marca, ho deciso di chiudere il rapporto». E poi il campione ha aggiunto: «Ultimamente nel mondo delle aziende ciclistiche è cambiato tanto. Tante ormai sono possedute da fondi di investimento che hanno visto opportunità in un mercato in crescita e hanno fatto le loro scommesse. Potrà piacere o meno, ma, dato che io non sono interessato a queste cose, preferisco fare quel che voglio. Il rapporto invece con la famiglia Pinarello rimane. È un profondo legame di amicizia e di affetto»

Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 09:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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