Cibo, il writer che copre le scritte No Vax con mele, kiwi e caprese: «Quelle frasi offendono chi ha sofferto»

Martedì 18 Gennaio 2022 di Chiara Voltarel
Pier Paolo Spinazzè

TREVISO - È diventato famoso cancellando le svastiche e le scritte fasciste che deturpano i muri, ora ha aggiornato la sua missione ai tempi e le sue mele, kiwi, pomodori e mozzarelle coprono scritte no vax. Cibo, all'anagrafe Pier Paolo Spinazzè, veronese di adozione ma nato nel 1982 a Vittorio Veneto, combatte da tempo la propaganda dell'estrema destra a suon di murales, soprattutto nel territorio veronese, ma proprio in questi giorni, sollecitato anche da numerose segnalazioni è intervenuto anche per coprire scritte contro i vaccini.


Quando ha iniziato a coprire messaggi contro il vaccino?
«Muri di no vax mi sono stati segnalati da tanti, sono su strade ad alto scorrimento nella zona dove abito e credo sia doveroso toglierle.

Ora che abbiamo un vaccino che può salvare le vite, per chi ha avuto un lutto in famiglia a causa del Covid, ma anche per tutti noi che siamo stati costretti a starcene chiusi in casa per due anni, penso che scritte come i vaccini uccidono, siano offensive nei confronti delle persone che hanno sofferto; un po' come sono le scritte naziste per chi ha avuto un genitore o un nonno nei campi di concentramento. Non sono cose belle da vedere, ma non tutti hanno la prontezza e lo spirito di andarle a cancellare: è vero, magari si rischia anche una denuncia, ma va fatto. Non mi sento un eroe, è solo senso civico, intervengo vicino a casa mia e pubblico sui social quest'idea che ho avuto sperando che altri seguano la mia strada».


Anche questa è stata una presa di posizione per certi versi coraggiosa, si è esposto pubblicamente: quali sono state le risposte?
«Recentemente, hanno fatte campagne d'odio contro di me, già mi odiavano - estremisti, neofascisti, neonazisti - ma visto che hanno voluto provocarmi, io in risposta cancello tutte le loro scritte a Verona».


Due anni fa una bomba carta sotto la sua auto, ancora intimidazioni?
«Alla fine sono sempre le stesse persone, gli stessi che scrivono sui muri, lo sappiamo e la Digos indaga. Appartenenti al gruppo no vax Vivi hanno scritto centinaia di messaggi sulla mia pagina, ho subìto tentativi di hackeraggio. Dispiace e non capisco perché di fronte a dati effettivi come quelli medici, ci siano persone che si ostinano: si fidano del pilota dell'aereo low cost che li porta a Sharm el Sheikh però non si fidano del medico con vent'anni di studi più altri tanti di esperienza. Una società che funziona è una società che si fida del prossimo, ci fidiamo degli ingegneri che costruiscono i ponti, ci fidiamo della polizia che ci protegge, fidiamoci anche dei medici che fanno i vaccini».


Alimenti gustosi e colorati coprono quali scritte?
«I vax uccidono vivi libero l'ho coperto con delle mele; con una caprese Governo nazista, in questi giorni con dei kiwi ho coperto i vaccini uccidono. C'era tanto da cancellare ma fortunatamente in seguito a questo mio intervento l'Amia, che gestisce i servizi di igiene urbana nel territorio di Verona, è passata a pulire le scritte che restavano».


Pensa di spostarsi anche in altri luoghi per questi interventi?
«Mi sono arrivate moltissime segnalazioni e richieste, anche da parte di tanti trevigiani, andrei volentieri ma per ora mi limito a dare l'esempio».


Altri progetti?
«In questo periodo con i vari lockdown ho lavorato molto su internet, illustrazioni e disegni, soprattutto per l'estero. Appena sarà possibile devo ripartire, ho diversi viaggi programmati tra cui Israele. A loro chiaramente piaccio molto perché cancello le svastiche, così l'ambasciata italiana e il consolato mi hanno invitato per andare a rappresentare l'Italia nel corso della settimana della cucina italiana nel mondo».

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