Fermati per un controllo in piazza, una trentina di giovani accerchiano i poliziotti: «Andate via»

Giovedì 31 Agosto 2023 di Maria Elena Pattaro
La polizia in piazza Borsa a Treviso

TREVISO - Chissà se faranno gli spacconi anche di fronte al giudice. Come hanno fatto martedì pomeriggio, 29 agosto, quando non hanno voluto fornire ai poliziotti le proprie generalità durante un controllo anti-spaccio, difesi da una trentina di amici, che hanno insultato gli agenti. Sono stati denunciati per resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le generalità i due 16enni al centro dell'ennesimo episodio di degrado vicino a piazza Borsa, nota "zona calda".

Uno di loro aveva con sé un coltello da cucina, di quelli usati per tagliare il pane, motivo per cui gli verrà contestato anche il porto abusivo di armi.

PROVVEDIMENTI IN ARRIVO
Non è tutto: il questore sta valutando l'adozione di provvedimenti per tenerli lontani dal centro di Treviso onde evitare che inneschino altre situazioni incresciose. Misure come il Daspo urbano o il Daspo Willy potrebbero arrivare già nelle prossime ore. Del resto i due minorenni, italiani e residenti in provincia, sono due "teste calde". Uno in particolare era stato oggetto già di altre segnalazioni. Insieme a loro era stato fermato e condotto in questura anche un terzo ragazzo: per lui però non sono scattate denunce. I poliziotti stanno identificando tutti i componenti del gruppo che ha accerchiato le due volanti intervenute. Gli agenti si stanno concentrando soprattutto sui ragazzi e le ragazze che hanno urlato insulti e offese agli operatori accusandoli di violenza e razzismo. Tutto pur di ostacolare il fermo. «Non hanno fatto niente, li trattate come delinquenti» gridavano le compagnie nel marasma che nel frattempo si era creato in Corso del Popolo e in cui passanti e turisti si sono trovati loro malgrado. Una decina di amici si è diretta a passo spedito sotto la questura, chiedendo spiegazioni. Il gruppo è rimasto lì in presidio in segno di protesta. Intanto negli uffici i tre minorenni continuavano a fare i "bulli" proprio come per strada: nessuna collaborazione.

IL CONTROLLO
Il controllo era scattato perché visionando le telecamere cittadine, gli agenti si erano accorti di movimenti sospetti in via Zerbetto. Tutto lasciava pensare che fosse in atto uno spaccio. Così una volante è andata a controllare. Ma un 16enne si era opposto: «No, non vi dico chi sono». Anche il coetaneo aveva dato in escandescenze, cercando di scappare. Ma la fuga è durata poco. Nel frattempo una calca di oltre 30 ragazzi aveva ricoperto di insulti gli agenti, invadendo la strada e cercando di impedire che i loro amici fossero portati via. Il comportamento degli agenti è stato ineccepibile, come sottolinea la questura, a cui ieri sono arrivati messaggi di solidarietà da parte di alcuni cittadini testimoni del marasma. Degrado e violenza in piazza Borsa tornano dunque temi di strettissima attualità. Il timore è che il centro città torni a essere il ring delle "baby gang". Con una nuova variante: lo scontro non solo fra bande ma anche con le forze dell'ordine. 
      

Ultimo aggiornamento: 16:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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