Scontro a bottigliate fuori dal bar, scatta il pugno di ferro in viale Cadorna: cosa cambia

Mercoledì 22 Marzo 2023 di Paolo Calia e Maria Elena Pattaro
Scontro a bottigliate fuori dal bar, scatta il pugno di ferro in viale Cadorna

TREVISO - Pugno di ferro verso tutti quei locali fonte di disturbo, schiamazzi, frequentati da personaggi equivoci. Gli episodi di lunedì in via Zenson e in viale Cadorna hanno spinto il sindaco Mario Conte a dare un colpo d'acceleratore sul fronte della sicurezza. Da settimane vanno avanti i controlli della polizia locale nei quartieri e sono già due i bar temporaneamente chiusi. Ma ieri mattina il primo cittadino ha avuto un confronto col questore Manuela De Bernardin Stadoan e ha chiesto il pugno di ferro verso l'esercizio pubblico di viale Cadorna dove è scoppiata la rissa finita a colpi di bottiglia in testa. «Ho chiesto - spiega il sindaco - che i responsabili vengano individuati al più presto e di avere mano ferma nei provvedimenti. Quella zona è già sotto controllo e nulla di quanto accaduto è sfuggito». La questura sta valutando quali misure applicare, una volta chiarita l'esatta dinamica dei fatti. Dal canto suo il bar Perlage, teatro dell'aperitivo finito nel sangue, anticiperà l'orario di chiusura per scongiurare altre violenze.

Per via Zenson la strada è già tracciata: «L'intenzione è di prorogare l'ordinanza in vigore (che obbliga tutte le attività a chiudere alle 20 e non più nel cuore della notte ndr) e lo faremo dopo aver parlato con i residenti» assicura Conte.


PREOCCUPATI
Intanto da viale Cadorna si alza la voce esasperata di negozianti e residenti dopo la rissa furibonda scoppiata davanti al bar Perlage a orario aperitivo. A fronteggiarsi due giovani stranieri, spalleggiati dai rispettivi amici. Uno è stato visto allontanarsi con la faccia e la maglietta completamente insanguinate. «Di pomeriggio-sera la strada diventa invivibile: risse, schiamazzi, degrado, gentaglia che si comporta come se fosse padrona della via - denuncia una ristoratrice che lunedì sera ha assistito al fuggi fuggi -. Abbiamo già presentato varie petizioni, l'ultima due settimane fa ma non cambia nulla. Adesso stiamo valutando come autotutelarci, anche attraverso la vigilanza privata». Non vuole rivelare il suo nome per paura di ritorsioni: «Se ci prendono di mira è finita. Ti guardano male, hanno un atteggiamento di sfida. La sera c'è da avere paura a percorrere il vicoletto che porta al parcheggio interno: si radunano lì, non ti lasciano neanche passare, sporcano, sputano, lasciano bottiglie rotte. È un disastro». Se per gran parte della giornata il centralissimo viale Cadorna è popolato da studenti, lavoratori, gente che passeggia, all'ora dell'aperitivo cambia volto e mostra il peggio di sè. «Dalle 5 di pomeriggio è un disastro - dice Giorgio Cadorello, titolare della macelleria -. C'è gente che si rifugia qui da noi spaventata quando ci sono parapiglia».Di fronte a lui c'è l'edicola Vittoria, gestita da Fabio Zanforlin: «C'è gente che evita ormai questa via negli orari più problematici. Ne va delle nostre attività oltre che del decoro cittadino. Bisogna intervenire, non si può tollerare questo degrado in pieno centro. Per non parlare poi della zonadei Canottieri: gira droga e ci sono brutte facce».


ESASPERATI
«E pensare che negli anni ci siamo dati tanto da fare per mantenere bella e vivibile questa zona. Viale Cadorna non si merita questo - sospira amareggiata Murella Frisiero -. Servono punizioni adeguate, e corsi intensivi di educazione civica, per chi scatena risse e semina il caos sennò continueranno a comportarsi così. Noi non ne possiamo più». Anche Rossana De Zottis, del negozio Cemu, si dice allarmata: «La situazione è pesante: ci sono gruppi di giovani, soprattutto stranieri, che fanno assembramento davanti e attorno al bar: bevono, gridano, bestemmiano, si spintonano. Ci tocca raccogliere cocci e sporcizia ogni mattina». Mentre la polizia unisce i tasselli per stringere il cerchio attorno alle due bande che si sono scontrate lunedì sera, viale Cadorna rischia di aggiungersi alla mappa di zone calde del centro storico, dopo via Roma, piazza Borsa e le stazioni. «Non possiamo permettere che succeda» è il grido corale di chi lì ci vive e ci lavora.


IL DIBATTITO
L'argomento sicurezza accende il dibattito. Nicolò Rocco (Terzo Polo) richiama le parole di Matteo Pasqual, pedagogista, rivolte ai giovani troppo spesso protagonisti di atti violenti: «Non chiamatele baby gang, dietro a questa violenza c'è la noia che imprigiona anche noi adulti». Giorgio De Nardi, candidato civico del centrosinistra: «Serve offrire a tutti migliori condizioni di vita, di lavoro e di residenza. Serve una città più vivibile e accogliente». Infine Luigi Calesso (Coalizione Civica): «Bisogna, prima di tutto, riconoscere che il problema c'è e che se ne devono comprendere i contorni per individuare gli strumenti migliori per risolverlo. Se, invece, ci si limita a dire che "va tutto bene" non si fa molto di utile».

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