Lavori in piazza, trovate ossa umane:
è un cimitero di epoca napoleonica

Giovedì 10 Settembre 2015 di Laura Bon
Il cantiere in piazza a Cusignana

Davanti alla chiesa di Cusignana di Giavera spuntano ossa umane: risalgono probabilmente a oltre 200 anni fa.

La macabra scoperta quando sono entrate in azione le ruspe nella piazza.

La ripresa, una decina di giorni fa, dei lavori di sistemazione del sagrato della chiesa di Cusignana e della piazza della frazione ha offerto una sorpresa che ha dell'incredibile e alla quale si legano suggestioni di vario tipo. A pochissimi metri dalla chiesa, solo una cinquantina di centimetri sotto il piano campagna, è emerso un numero consistente di ossa umane. Più sotto, invece, dei resti murari ben più antichi: potrebbero rappresentare le fondazioni di una vecchia chiesa.

L'amministrazione, retta dal sindaco Maurizio Cavallin, con il supporto della Sovrintendenza, ha avviato un lavoro di analisi e verifica archeologica volta a cogliere datazione e caratteristiche di quanto è stato trovato. Qualche ipotesi, però, si può già fare. «Per quanto riguarda i resti - spiega Cavallin - probabilmente appartengono a persone sepolte nel cimitero che si trovava vicino alla chiesa prima dell'editto napoleonico». Indicativamente, quindi, hanno oltre 200 anni. Non si tratta di corpi ricostruibili nelle forme anatomiche, date le condizioni. Il tutto verrà comunque asportato e trasferito in un ossario comune in cimitero, una volta terminate le analisi. «Sappiamo, comunque, che nel secondo Dopoguerra - aggiunge Cavallin - si intervenne su quel cimitero, ma probabilmente quelle ossa sfuggirono allo smantellamento». E mentre il lavoro relativo alle ossa è in corso, e saltata fuori un’altra scoperta probabilmente più importante dal punto di vista storico culturale. Si tratta dei resti murari trovati ad uno strato inferiore rispetto alle ossa. «In questo caso -aggiunge Cavallin- si dovrebbe trattare delle fondazioni di una chiesa antecedente l'attuale. Potrebbero anche avere mille anni e non è escluso che, oltre a quelli ritrovati, ci siano altre cinte murarie. Tutto verrà verificato con la massima attenzione, per tutelare il patrimonio storico che abbiamo. In collaborazione con la Sovrintendenza - puntualizza - proseguiremo i lavori. Ci vorrà del tempo per andare a fondo di ciò che abbiamo trovato, tutelarlo e valorizzarlo se merita. Credo che l'approccio che abbiamo avuto dimostri sensibilità. Fin dall'inizio dei lavori un archeologo affianca tutti i giorni la ditta». Infine, il primo cittadino non nega sorpresa per i ritrovamenti. «Non mi aspettavo che potessero esserci resti a una profondità così bassa. Abbiamo semplicemente creato la base d'appoggio per l'intervento». Risvegliando un passato che si credeva definitivamente sepolto.

Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 10:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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