Cugine morte in A28. Nessuna attenuante per l'imprenditore Dimitre Traykov accusato di duplice omicidio stradale: «Cercò di sottrarre dei beni»

Domenica 4 Febbraio 2024 di C.A.
Cugine morte in A28. Nessuna attenuante per l'imprenditore Dimitre Traykov accusato di duplice omicidio stradale: «Cercò di sottrarre dei beni»

CONEGLIANO (TREVISO) - Dimitre Traykov, l’imprenditore bulgaro condannato a 7 anni di reclusione per il duplice omicidio stradale del 30 gennaio 2022 in A28, sono state negate le attenuanti generiche non soltanto per la gravità del reato, i precedenti penali e l’incongruità dell’offerta risarcitoria. Il 63enne - fatto arrestare dalla Procura di Pordenone il giorno stesso in cui la Cassazione ha messo il sigillo definitivo sulla sentenza - nel corso del processo in Appello a Trieste ha donato alla figlia diversi immobili di sua proprietà «all’evidente fine» - sottolineano i giudici - di sottrarli ai creditori. Un atto che Traykov avrebbe perfezionato dopo aver ottenuto un permesso per raggiungere l’Ambasciata di Bulgaria a Milano.

Un passaggio che fa sì indignare le parti civili che tutelano i parenti delle vittime, ma che potrebbe complicare un’altra indagine per sospetta evasione fiscale avviata dall’allora procuratore Raffaele Tito, che attraverso la Guardia di finanza è riuscito a ottenere un sequestro preventivo di 87mila euro. 


I BENI
In primo grado erano state riconosciute provvisionali per complessivi 175mila alle famiglie di Sara Rizzotto, 26 anni, di Conegliano e Jessica Fragasso, ventenne di Mareno di Piave. I genitori di Jessica sono stati risarciti. Ma i parenti di Sara, tutelati dall’avvocato Alessandra Nava, stanno ancora battagliando, perché la compagnia assicurativa bulgara Adriatic contesta le somme previste dalle tabelle dei risarcimenti in Italia. La legale trevigiana aveva ottenuto dalla Corte d’appello di Trieste il sequestro conservativo dei beni di Traykov in Bulgaria: un appartamento a Plovdiv, una casa e terreni agricoli a Parvenets, due vigneti a Pleshevo e altri quattro terreni a Markovo. Sono ancora di proprietà di Traykov? Per eseguire il provvedimento bisogna avviare un iter complesso e lungo. Ed è per questo che è stato chiesto al Tribunale il sequestro dei conti correnti di Traykov in Italia.


L’INAMMISSIBILITÀ
I cinque motivi d’appello sono stati tutti ritenuti infondati. Traykov, titolare di una ditta di autotrasporti a Villotta, il 30 gennaio 2022 rientrava a Pordenone alla guida di una Land Rover Freelander lanciata in A28 a 180 chilometri l’ora. Tamponò all’altezza di Azzano Decimo la Panda di Sara Rizzotto, che aveva al suo fianco la cugina e nel sedile posteriore le sue due bimbe assicurate nei seggiolini. Urtò poi l’auto dei genitori di Jessica, che precedevano la macchina delle ragazze al rientro da una gita a Caorle, e poi si cappottò. In particolare, secondo la ricostruzione della difesa, l’avvocato Maurizio Mazzarella, sarebbe rimasto sul luogo dell’incidente fino all’arrivo dei soccorsi. Una tesi che la Cassazione non ha riconosciuto. Dai tabulati telefonici e dalla testimonianza di un’addetta di Autovie, Traykov si sarebbe allontanato alle 19.54 dal luogo dell’incidente, per essere incrociato dopo un chilometro e mezzo, alle 20.06, dalla testimone mentre usciva dall’A28 a piedi. Dodici minuti, dunque, non 26 come ricostruito dalla difesa. Negata anche la continuazione dei reati. I sette anni di reclusione, dunque, restano intatti. Traykov ne ha già scontati due agli arresti domiciliari, ora il carcere.

Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 09:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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