Omicidio a Fiera, spuntano tre donne: «Hanno coperto i killer dopo il delitto»

Giovedì 1 Dicembre 2022 di Alberto Beltrame
Il 12 ottobre scorso è stato ucciso a sprangate e coltellate il 52enne kosovaro Ragip Kolgeci: due persone sono state arrestate
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TREVISOSpuntano delle donne nell’indagine sulla maxi rissa dello scorso 12 ottobre a Fiera sfociata nell’omicidio di Ragip Kolgeci, il 52enne kosovaro preso a bastonate in testa e raggiunto da una coltellata all’arteria femorale, vittima sacrificale della faida tra famiglie dell’Est Europa scoppiata tanto “per questioni d’onore” quanto per un credito da 500 euro maturato nell’ambito dell’edilizia, settore in cui sono da sempre attive le due frange. Almeno tre donne, stando a quanto emerso, sarebbero coinvolte nelle fasi immediatamente successive al regolamento di conti: avrebbero avuto un ruolo, quantomeno di supporto, pur non essendo presenti davanti al bar La Musa di viale IV novembre al momento dello scontro (quando i due gruppi si affrontarono a colpi di spranghe e, da una parte, anche con coltelli), a favore di Valmir Gashi, 32 anni, e dello zio Afrim Manxhuka, 50, arrestati dalla squadra mobile poche ore dopo il delitto e ritenuti coloro che hanno a tutti gli effetti sferrato i colpi fatali al connazionale 52enne, tornato in Italia da poche settimane, che si era occupato di cercare una mediazione con la famiglia rivale: il figlio Kastriot avanzava da Manxhuka del denaro, ma c’erano anche altri conti in sospeso, per questioni legate agli antichi codici d’onore medievali ancora radicati nella cultura kosovara, per nulla chiariti al termine di un incontro tra le due fazioni avvenuto a casa del 50enne arrestato, nel pomeriggio, poco prima della rissa di Fiera, alla quale avevano partecipato una ventina di persone, alcune delle quali arrivate anche da fuori provincia. La squadra mobile, coordinata dalla Procura di Treviso, sta cercando di chiarire il ruolo e l’eventuale aiuto offerto dalle donne a Gashi e Manxhuka, il primo raggiunto dalla polizia nella sua abitazione, il secondo all’ospedale di Oderzo, dove si era recato per alcune ferite subite nella rissa, sperando di passare inosservato. 


LA PISTOLA

Ma c’è un altro nuovo dettaglio che sta emergendo dall’inchiesta e che fa capire quanto, più che di una rissa, si sia trattato effettivamente di un regolamento di conti. All’appuntamento al bar c’è chi si è presentato con una pistola. Diverse e convergenti le testimonianze che confermano la presenza di una persona che impugnava un’arma da fuoco durante l’aggressione a Kolgeci e ai suoi familiari, (in piazza c’erano sia il figlio che i nipoti, titolari di un’azienda che si occupa di ponteggi): si tratterebbe di uno dei “picchiatori” arrivati con i due indagati in via IV novembre.

Il soggetto sarebbe già stato identificato dagli inquirenti. Ma l’utilizzo di coltelli e spranghe, cui si aggiunge la presenza di una pistola (con la quale fortunatamente non è stato aperto il fuoco), fa capire quanto fosse ormai scarso, se non inesistente, il margine di trattativa tra le due famiglie. 


LE TESTIMONIANZE 

«Sono stati loro due a ucciderlo», hanno confermato alcuni testimoni agli investigatori nelle scorse settimane riferendosi a zio e cugino. Tra questi anche alcuni soggetti che non hanno partecipato allo scontro e persino qualcuno arrivato quella sera a Fiera assieme agli indagati. Gashi e Manxhuka intanto rimangono in carcere a Santa Bona con l’accusa di omicidio volontario. I loro legali - gli avvocati Mattia Visentin e Mauro Serpico - ne avevano chiesto la scarcerazione. Ma secondo i giudici, gli indizi di colpevolezza a carico di zio e nipote sono tali da non permettere una misura cautelare meno afflittiva, nonostante i contorni del delitto non siano ancora del tutto delineati. Dagli esiti dell’autopsia effettuata dall’anatomopatologo Alberto Furlanetto sul corpo di Ragip Kolgeci è emerso che il 52enne ha riportato due ferite mortali: un trauma cranico alla nuca causato da una sprangata con un oggetto appuntito e il dissanguamento dovuto alla recisione dell’arteria femorale provocata da un fendente all’altezza della coscia. 

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Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 17:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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