TREVISO - Restaurare e salvaguardare il monumento più caratteristico della città. Non solo, trasformarlo in un museo a cielo aperto fruibile tutto l'anno da cittadini e turisti. Con sullo sfondo il traguardo del riconoscimento a Patrimonio dell'umanità dell'Unesco. Il piano per riqualificare le Mura di Treviso si appresta a entrare nella sua fase operativa. Il sindaco Mario Conte e l'assessore alle Opere pubbliche Sandro Zampese sono concordi: «Sarà l'intervento più organico e imponente mai eseguito sulla cinta muraria dalla sua costruzione, nel 1509».
L'INTERVENTO
L'operazione definita nei mesi scorsi dai tecnici di Ca' Sugana e da un team di professionisti di varie discipline, in costante coordinamento con la Sovrintendenza, si articola di fatto in due filoni: un master plan generale per valorizzare l'intero sistema ideato a inizio del XVI secolo a difesa della città da Fra' Giocondo. All'interno di questo piano generale, si inserisce il progetto esecutivo in partenza: la gara d'appalto è in atto, entro il 30 ottobre verrà stipulato il contratto. Da questa data scatteranno i 45 giorni utili per la consegna dei lavori, poi sono previsti 527 giorni lavorativi per l'esecuzione. L'importo ammonta a 6,9 milioni di euro, finanziati tramite il Pnrr, di cui 5,3 destinati alle opere vere e proprie. Cosa prevede? Innanzitutto, il restauro puntuale delle porzioni di muratura più degradate. Si comincerà in particolare dai tratti a Nord. Tra porta San Tomaso e il bastione San Marco, e a Est, tra Santa Sofia e San Tomaso. Saranno oggetto di una pulizia capillare e di un'opera di consolidamento del tratto murario mediante tecniche di restauro conservativo che ne permettano il mantenimento e le preservino dall'attacco della vegetazione.
LA PARTICOLARITÀ
Non solo, gli interventi riguarderanno anche le aree golenali: qui verranno messi in sicurezza, dove esistenti, o realizzati ex novo dei percorsi pedonali, con passerelle metalliche. L'obiettivo ultimo è di dar vita ad una passeggiata intorno a tutta la cinta.
NELL'ACQUA
Nel Sile, tra il Bastione di San Paolo e il Portello, invece, si punta a ricreare l'antica "Palada", che serviva a rallentare le imbarcazioni in ingresso. Al posto dei pali di legno, ci saranno dei più moderni elementi metallici, anche illuminati. In tutti i punti di interesse verranno poste dei "totem" con foto e informazioni. Nelle aree riqualificate verranno rinnovate l'illuminazione pubblica e gli impianti di videosorveglianza. Il master plan poi contempla tutta una serie di interventi futuri, per esempio le indicazioni per una successiva riqualificazione dell'ex Pattinodromo o la valorizzazione delle porte storiche con particolare rilievo alla Porta Altinia. «Siamo partiti dalla tutela delle Mura, fermando il park al Pattinodromo, voluto dalla precedente amministrazione, che avrebbe comportato lo scempio di uno scavo sotto le Mura. E vogliamo arrivare alla candidatura Unesco - sottolinea il sindaco Conte - deve essere un progetto dell'orgoglio, della consapevolezza: orgoglio di appartenere a una città straordinaria e consapevolezza di un patrimonio storico e architettonico fantastico». Per il piano complessivo si stima serviranno almeno il doppio della risorse attuali, tra i 12 e i 15 milioni. «Intanto siamo perfettamente in linea con i tempi previsti dal Pnrr. Il progetto, sviluppato da H&A, PoolEngineering e Studio di Architettura Adriano Verdi - spiega Zampese - ha codificato, in accordo con la Soprintendenza, la tipologia e le caratteristiche tecniche dei singoli interventi che nelle fasi lavorative verranno, di volta in volta, monitorati».
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