L'antico mestiere delle lavandare rivive sul Canale delle Convertite

Martedì 4 Maggio 2021 di Elena Filini
L'antico mestiere delle lavandare rivive sul Canale delle Convertite

TREVISO - Tre passerelle, un lavatoio in pietra d'Istria, e mattoni in cotto antico: a fine giugno apre il Canale delle Convertite, un giardino a filo d'acqua nel cuore del centro città. Ieri mattina il sindaco Mario Conte e l'assessore ai Lavori Pubblici Sandro Zampese sono stati in sopralluogo lungo il tratto dove è avvenuta la scopertura. «Abbiamo firmato un atto di servitù con Israa per rendere fruibile il luogo a tutti i cittadini», ha informato Zampese. Il lavoro di recupero del canale è teso a mettere in evidenza la storicità del luogo e fare un'operazione di recupero dell'antico mestiere delle lavandare.


LA STORIA
«Il lavatoio in pietra d'Istria servirà anche come discesa per la manutenzione del canale - prosegue Zampese - ma l'intervento è stato pensato come recupero di un angolo della vecchia Treviso.

Ci saranno tre ponticelli: i lavori di scopertura del canale delle Convertite hanno portato al rifacimento dell'alveo con rivestimento in mattone cotto pieno. Le tre passerelle avranno ponticelli in metallo con assi di legno ad alta resistenza di usura, un ponte carraio, e un antico lavatoio in pietra d'Istria e una ringhiera in metallo con effetto corten, oltre alla cordonata in pietra d'Istria». Intorno un giardino con sedute e verde, a cui si accederà con ingresso controllato da Borgo Treviso: «Ringrazio il presidente Mauro Michielon per questa collaborazione, i cittadini di Treviso guadagnano una nuova oasi di verde nel cuore della città». Il tratto scoperto, sebbene inserito nel terreno di proprietà dell'Israa, sarà infatti fruibile da tutta la cittadinanza grazie ad una convenzione pubblica col Comune di Treviso. Il progetto entra nel bando di riqualificazione idraulica del canale delle Convertite e sarà finanziato con 87.500 euro di contributo europeo, 60 mila di avanzo vincolato e 248 mila euro di avanzo di amministrazione. Il canale costituiva infatti la fossa esterna alle mura duecentesche che vennero poi rifatte sul perimetro attuale. Le acque del Canale provengono da un percorso sotterraneo che prende avvio presso la Porta San Tomaso e passa vicino alla chiesa di Santa Maria Maddalena della quale si vede nello sfondo il campanile.


L'OBIETTIVO
I prodromi del progetto attuale nel 2017 quando l'allora assessore all'ambiente Luciano Franchin iniziò a porre il tema. «Sarebbe bello rivedere il canale delle Convertite che, partendo da piazzale Burchiellati, attraversa piazza del Grano e piazzale Matteotti aveva sottolineato - sarebbe davvero un'operazione importante sia dal punto di vista idrogeolgico che estetico e che riconfermerebbe Treviso come città d'acque. Riportando alla luce e ripulendo dal fango il canale che lo intasa e intervenendo su un tratto del canale del Fuin contribuiremo alla soluzione di una annosa questione idrogeologica». Poi la partecipazione al bando, che però da solo non avrebbe consentito di arrivare al risultato. «Ci è sembrato utile impegnare parte dell'avanzo per quest'opera cheporterà anche valore aggiunto a Treviso come città d'acque», ribadisce Zampese.

Ultimo aggiornamento: 08:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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