A Treviso un patto per salvare Mura e bastioni: «Non solo restauro conservativo»

Domenica 25 Dicembre 2022 di Elena Filini
A Treviso un patto per salvare mura e bastioni

TREVISO - Patto per salvare il sistema bastionato: a Fondazione Benetton Comune di Treviso e associazioni trevigiane siglano l'alleanza. Un'associazione unica, che tuteli il sistema bastionato di Treviso e un patrimonio di bellezza e utilità costituito da acque, rete viaria, Mura. L'Alleanza per il Sistema Bastionato di Treviso riunisce le principali associazioni di tutela in un dialogo per la prima volta coeso. Il video Valorizziamo il sistema bastionato di Treviso, presentato all'auditorium della Fondazione Benetton, è stato realizzato con l'intento di celebrare l'importanza della cerchia muraria di Treviso. Contestualmente segna il traguardo di un percorso condiviso tra le associazioni, che a partire dal 2019 hanno sviluppato azioni istituzionali concrete volte alla tutela della cerchia muraria. «Il nostro obiettivo è triplice - spiega Paola Crucianelli, presidente di Italia Nostra e regista dell'operazione - da un lato vogliamo chiedere alla Soprintendenza di avviare il riconoscimento di vincolo monumentale a tutto il sistema bastionato, poi impedire operazioni future sul modello del parcheggio interrato che la precedente amministrazione avrebbe voluto realizzare al Pattinodromo e infine accendere i riflettori sullo stato di conservazione delle Mura, ad oggi pessimo».

Il sindaco conte è soddisfatto di aver stoppato il contratto per la realizzazione del parcheggio a ridosso delle Mura, «pericolosissimo per il sistema bastionato di Treviso. Da lì è iniziato un percorso di dialogo il secondo passaggio è stato fatto con la sovrintendenza. Abbiamo ricalibrato e spostato la realizzazione di quel progetto» Il sistema bastionato è diventato valore da proteggere: le Mura sono state il primo progetto presentato per ottenere i fondi del Pnrr. Il progetto è stato approvato, e dal pacchetto di rigenerazione sono arrivati 6 milioni di euro. «Il prossimo passo è creare un tavolo tecnico con le associazioni, l'amministrazione e il progettista - incalza Conte - noi siamo a disposizione per cogliere sollecitazioni e suggerimenti. Sono qui a chiedere di cominciare un percorso condiviso».

Il piano

A dettare i tempi del recupero è l'assessore ai lavori pubblici Zampese. «Da qui deve partire un nuovo modo di vedere la riqualificazione delle Mura. Siamo in itinere con la gara di appalto per la progettazione, dovrebbe finire al massimo nei primi gennaio. Entro maggio giugno dovremmo avere le prime risultanze della progettazione, forse per la specificità degli interventi penseremo ad una progettazione integrata e nel marzo 2026 dovremmo chiudere tutta l'opera». L'obiettivo è la riqualificazione del sistema bastionato partendo dall'elemento dell'acqua e dalla sua continuità per poi riqualificare la cinta muraria esprimendo la volontà di non fare un mero restauro conservativo, ma avere elementi di natura conservativa e di natura ricostruttiva. «Possediamo ormai tecniche e documentazioni per poter dare la percezione di come potevano essere nel 500 le Mura». Le Mura diventeranno un museo en plen air con 3 percorsi (ipogeo, apogeo e golenale): parco inclusivo e museo all'aperto. «Siccome la fortezza è un esempio rarissimo di edificio che si colloca tra la difesa piombata medievale e la difesa radente del tardo cinquecento, vorremmo far rientrare questa fortezza in ambito Unesco».

 

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