TREVISO - Un omaggio rombante al figlio prediletto della Marca motociclistica. Ieri la straordinaria figura del pilota Omobono Tenni è stata al centro dell’iniziativa allestita dal Moto Club cittadino che porta il suo nome. A tre quarti di secolo dalla tragica scomparsa del “Black Devil”, che il 1° luglio 1948 perse la vita sul circuito svizzero di Bremgarten, il presidente del sodalizio Diego Possamai assieme all’onorario Luigi Favarato hanno dato vita ad un evento che, oltre a ricordare lo stesso Tenni, ha inteso ripristinare a simbolo di rievocazione il vecchio Circuito delle Mura. Nulla di agonistico, sia chiaro, tenuto conto del divieto assoluto di effettuare gare all’interno dei centri cittadini, tuttavia per una mattinata si è un po’ respirata l’aria dei tempi andati.
ESEMPLARI PREZIOSI
Non fosse altro che per la presenza di alcuni esemplari di due ruote assai rari. Come la francese Terrot del 1917, oppure la Bianchi di dieci anni più giovane, autentici cimeli che hanno attratto la curiosità dei tanti appassionati presenti alla manifestazione. Per non parlare dell’ampio lotto di Moto Guzzi, e senza dimenticare anche un mezzo dalla foggia bizzarra a tre ruote, un ibrido che per la sua assoluta singolarità non ha mai potuto partecipare a gare di velocità. Una mostra statica composta da oltre 40 moto d’epoca, gran parte delle quali ha poi preso avvio per il momento più succoso della giornata, quando l’assessore del comune di Treviso Andrea De Checchi ha sventolato il tricolore per dare il là al giro di rievocazione. Quasi ridestate da un lungo torpore e scortate dalle pattuglie della Polizia Locale, le due ruote hanno così sgasato affrontando il circuito lungo poco più di un chilometro partendo da viale D’Alviano nei pressi di Porta Santi Quaranta. Il corteo ha percorso a velocità di crociera il lungo rettilineo del Put interno fino a varco Manzoni, girando poi a sinistra per affrontare il Put esterno. Dopo la curva Bricito e costeggiata Porta Santi Quaranta, i protagonisti sono arrivati in staccata a Porta Calvi ed hanno imboccato via Mura di San Teonisto e, una volta passati davanti al liceo Canova, sono arrivati al traguardo.
IL SUCCESSO
Un bagno di folla che ha sorpreso lo stesso Favarato: «Non me l’aspettavo tutta questa partecipazione da parte del pubblico.
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