Vittorio Veneto, morto l'ex sindaco Mario Botteon. FI: «Uomo di altri tempi, rispetto al pressappochismo che caratterizza oggi tanti politici»

Giovedì 17 Agosto 2023 di Claudia Borsoi
Mario Botteon, morto l'ex sindaco di Vittorio Veneto

VITTORIO VENETO (TREVISO) - Una vita dedicata agli altri, dalla politica al sociale. Cordoglio in città per morte di Mario Botteon, 93 anni, sindaco dal 1988 al 1995. Un politico d’altri tempi, una persona dalle grandi capacità di ascolto e di mediazione, stimato per la sua rettitudine. Botteon, che era rimasto vedovo sei mesi fa dopo 65 anni di matrimonio con Clara, lascia i figli Paola con Roberto Tonon, ex sindaco della città, Franco con Stefania, Stefano con Karin e Alberto con Ermanna, i nipoti Cecilia, Gabriele e Margherita. Il funerale verrà celebrato domani, alle 10 nella Pieve di Sant’Andrea dove questa sera alle 20 viene recitato il rosario. Per volontà della famiglia, non fiori, ma eventuali offerte a favore dell’asilo della parrocchia di Sant’Andrea, realtà a cui anche in vita Botteon è sempre stato legato. Botteon ha speso la sua vita per la famiglia, il lavoro e il prossimo. Fin da giovane è stato impegnato nell’Azione Cattolica. Ha lavorato per la Sade (Enel), poi alla Mafil, di cui era stato per quasi 40 anni direttore generale fino alla pensione.


LA POLITICA
Negli anni Settanta iniziò il suo impegno nella Democrazia Cristiana (DC). Dal 1975 al 1980 fu presidente dell’ente comunale Luzzatti e nei 5 anni successivi dell’Unione montana Prealpi Trevigiane. Venne eletto in consiglio comunale nel 1975, per rimanervi fino al 1999. Il suo primo incarico da assessore nelle giunte Concas, di cui fu anche vicesindaco dal 1983 al 1988. Nell’ottobre 1988 l’elezione a sindaco alla guida di una giunta DC-PCI, messa insieme all’amico Aldo Toffoli, suo predecessore e allora capogruppo DC, compiendo una mossa politicamente all’avanguardia che poi sfociò su base nazionale nella nascita dell’Ulivo. Fu all’epoca una delle prime giunte italiane che riuscì a mettere insieme democristiani e comunisti. A Botteon si devono l’idea e la realizzazione della pista ciclabile del Meschio e il piano regolatore generale in vigore fino a quest’anno.

Lasciata la vita politica, si dedicò al sociale, guidando con passione il Movimento per la vita diocesano collegato a Casa Mater Dei e, fino a pochi anni fa, il Comitato festeggiamenti Santa Augusta. Botteon si è spento ieri mattina dopo qualche giorno di ricovero in ospedale e a pochi giorni dal suo 94. compleanno. 


IL RICORDO
«L’avevo conosciuto tanti anni fa quando era sindaco, ma senza interlocuzioni dirette – fa memoria il sindaco Antonio Miatto - Poi, quando non era più sindaco e io mi sono avvicinato alla vita amministrativa della città, mi è capitato di incontrarlo anche nella sua veste di presidente del comitato festeggiamenti. Era una persona corretta, colta, dedicata nei rapporti con gli altri». «Signorile e garbato nel tratto personale, dotato di grande capacità di ascolto e di mediazione – ricorda Paolo Santantonio (FI) presidente del consiglio comunale -. Un uomo di altri tempi, rispetto al pressappochismo, alla superficialità e alla banalità che purtroppo caratterizzano oggi tanti amministratori e politici». «Mario è stato un fervente sostenitore del bene comune – sottolinea il circolo vittoriese del Pd -. La sua capacità di superare ostacoli che sembravano insormontabili e il suo carattere garbato e corretto lo rendono un esempio di umanità e integrità. Ha trascorso la sua vita dedicandola agli altri, guardando oltre le divisioni e le difficoltà, contribuendo a plasmare il tessuto della nostra comunità». «Mario Botteon è ricordato e sarà rimpianto come uno dei bravi sindaci della nostra città – afferma Rinascita Civica-Partecipare Vittorio -. È morto uno dei protagonisti dell’ultima grande stagione politica della nostra città». 

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