Morto nella cantina di Cessalto per le esalazioni, aperta un'inchiesta

Venerdì 16 Dicembre 2022 di Gianandrea Rorato
Morto in cantina, aperta un'inchiesta

CESSALTO (TREVISO) - È stato aperto un fascicolo sulla tragica morte di Dritan Mecaj, il 43enne originario di Tirana, morto in un tragico incidente sul lavoro alla Corvezzo Winery, azienda agricola in via Palù.

Per il momento non ci sono persone iscritte nel registro degli indagati, in attesa che lo Spisal invii una prima relazione sull'incidente, paventando eventuali responsabilità. L'ipotesi di reato per procedere a tutti gli accertamenti del caso è quella di omicidio colposo. Sul fronte Spisal intanto il direttore generale dell'Usl 2 Francesco Benazzi annuncia che il numero degli ispettori aumenterà, passando da 30 a 45 unità.


Il punto con il sindaco

Ieri pomeriggio il sindaco di Cessalto Emanuele Crosato ha visitato la vedova di Dritan Mecaj, che viveva a Cessalto da oltre vent'anni. Il primo cittadino si è recato nell'abitazione in via Leopardi, a un tiro di sasso dalla sede municipale. Qui la famiglia si era trasferita da poco, circa un mese. Prima erano residenti sempre in centro, ma in via Roma. «Sono stato a trovare i famigliari e la moglie. Ho portato le condoglianze della nostra comunità e garantito per quanto possibile l'aiuto del paese. Si tratta purtroppo di una situazione molto difficile e complicata. Come Comune cercheremo di essere vicini. Dritan era molto conosciuto e stimato. Proprio oggi (ieri mattina, nda), per fare un esempio, il clima in municipio era molto dimesso perché qui era un volto noto. Passava per gli uffici quando aveva qualche necessità. E poi era una persona che si è sempre data da fare con grande spirito di iniziativa. Era un lavoratore instancabile e un uomo buono, sorridente, amava la sua famiglia. Per Cessalto è stata una tragedia». Cosa farete ora? «Con calma e senza fretta attendiamo che la famiglia elabori il lutto. Poi saremo a disposizione da subito. Se per esempio per la celebrazione funebre ci sarà necessità, come amministrazione comunale saremo presenti. Ma anche dopo saremo attenti con i nostri servizi sociali». Ma non è stata l'unica telefonata del sindaco: «Ho chiamato anche all'azienda Corvezzo per porgere le mie condoglianze. In azienda sono tutti affranti per quanto è accaduto. Un fatto davvero tremendo».

I famigliari e l'azienda

Ieri a casa di Dritan il clima era facilmente intuibile. Continuo il viavai di parenti ed amici, non solo della comunità locale albanese, particolarmente radicata nel territorio. Poca la voglia di parlare: «Siamo sconvolti perché mai ci saremmo aspettato una cosa del genere» hanno detto i parenti. Di certo la comunità albanese si sta adoperando per portare gli aiuti alla vedova e al figlio di Dritan. Inoltre sempre ieri sono giunti sul posto per porgere le proprie condoglianze sia i rappresentanti dell'azienda Corvezzo Winery, dove lavorava Dritan, sia il titolare dell'azienda dove lavora la moglie. No comment ieri dal patron Renzo Corvezzo che a caldo, mercoledì, aveva commentato: «È come se avessi perso un figlio. Lavorava con me da vent'anni. Un bravissimo dipendente, integrato nella nostra comunità». Nel frattempo si attende la data delle esequie, in rito ortodosso. Potrebbe tenersi anche in palestra, come era accaduto per il funerale di un connazionale di Dritan questa estate. «Purtroppo gli incidenti mortali sul lavoro quest'anno sono stati elevati rispetto ad altri anni - è la riflessione di Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl 2 - Sono sempre eventi imprevedibili. Ma in provincia sta calando il numero di denunce: vuol dire che in qualche modo ci stiamo orientando verso la prevenzione. Per questo abbiamo siglato protocollo con le organizzazioni sindacali, le forze dell'ordine, l'Inps, l'Inail per fare degli audit, accompagnamenti fatti dai nostri tecnici della prevenzione con altre figure professionali nelle aziende per un percorso di selezione dei rischi in modo da prevenire gli incidenti. Oggi abbiamo una proporzione tra medici e tecnici Spisal tra le più alte del Veneto. Tra tempi indeterminati e determinati ci sono 30 tecnici Spisal. Con un nuovo concorso andremo ad aggiungere altri 15 tecnici, intanto a tempo determinato e poi indeterminato. Il nostro intento non è sanzionare, ma accompagnare l'impresa proprio nell'ottica del protocollo per fare prevenzione nelle aziende». Benazzi pensa anche alla moglie di Dritan Mecaj: «In questi momenti di grande tragicità noi ci siamo: siamo a disposizione per dare supporto psicologico. Il nostro compito è anche quello di sorreggere in questi momenti di dolore una persona che vede la sua vita cambiata completamente»
 

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