Cocaina killer, l'autopsia conferma: Chiara morta per overdose

Venerdì 19 Giugno 2020 di Denis Barea
Chiara Friggeri morta a 18 anni per overdose
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MONFUMO - L'autopsia non lascia adito a dubbi: Chiara Friggeri, la ragazza di 18 anni di Monfumo deceduta venerdì 12 giugno, dopo cinque giorni di agonia, è morta per overdose. Domenica 7 giugno era stata colpita da un arresto cardiocircolatorio dopo aver assunto cocaina. L'esame autoptico, condotto nella mattinata di ieri, giovedì 18 giugno, dall'anatomopatologo Alberto Furlanetto, dice che a uccidere Chiara è stata la morte cerebrale, a sua volta causata dal cuore. Ora servirà circa un mese per avere i risultati dei test tossicologici sul corpo della giovane che potranno dire quale sia stata la sostanza killer.

APERTO UN FASCICOLO
Il sostituto procuratore Giulio Caprarola ha aperto un fascicolo per morte in conseguenza di altro reato ed è caccia allo spacciatore che ha venduto la dose letale. Chiara, stando a quanto raccontato da Ivan, il suo fidanzato, avrebbe assunto cocaina. Lui invece è rimasto pulito. Le analisi disposte dagli inquirenti hanno ora l'obiettivo di chiarire con certezza di quale sostanza si sia trattato e soprattutto se fosse tagliata male. Dai risultati dipenderà lo sviluppo delle indagini e di conseguenza la gravità delle accuse, contenute in un fascicolo che, al momento, è carico di ignoti. Ma chi le ha venduto la droga rischia grosso. I carabinieri sono sulle sue tracce anche grazie a quanto raccontato loro da Ivan. Domenica lui e la giovane stavano arrivando a Padova in treno da Torino; a Vicenza il convoglio si è fermato, Chiara è scesa e il suo fidanzato ha riferito di averla vista parlare con un gruppo di nordafricani. Ivan ha raccontato che Chiara aveva comprato qualcosa e quando è risalita sul treno hanno iniziato a litigare perché il ragazzo era contrario a che la giovane facesse uso di sostanze stupefacenti. Poi, intorno alle 21,30, dopo essere stata a trovare la nonna, la tragedia. All'improvviso si sono sentite le urla di Ivan: «Aiuto, aiuto, Chiara è caduta per terra e ha battuto la testa», aveva gridato in lacrime il ragazzo.

I SOSPETTI
Si presume che da uno degli stranieri incrociati alla stazione di Vicenza Chiara abbia acquistato la droga ma per ora è una supposizione.

I carabinieri hanno infatti già più qualche sospetto che porterebbe a una pista alternativa ma l'indagine, che è solo all'inizio, è delicata e al momento non trapela nulla. Dagli esami tossicologici ci si aspetta di sapere, appurato che la 18enne è morta per colpa della droga, il tipo di sostanza e soprattutto la quantità assunta. Nel caso in cui fosse stata modica, cioè non in grado di provocare un'overdose, l'attenzione si sposterebbe sulla composizione e dunque sul tipo di taglio utilizzato per preparare la dose. E in quel caso la posizione dello spacciatore si farebbe ancora più complicata. 

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