Malore al volante, si schianta e muore a Col San Martino. Ubaldo stava tornando a casa dopo la partita di calcio dei nipoti

Domenica 14 Aprile 2024 di Maria Elena Pattaro
Malore al volante, si schianta e muore a Col San Martino. Ubaldo stava tornando a casa dopo la partita di calcio dei nipoti

FARRA DI SOLIGO (TREVISO) - Malore fatale al volante: prima va a sbattere contro un muretto a bordo strada, poi centra in pieno l’auto di fronte. È morto così Ubaldo Contessotto, 83enne di Mosnigo, frazione di Moriago. Stava tornando dalla partita di calcio dei nipoti, atleti della Union Qdp. Non si perdeva un match dei suoi ragazzi: che si trattasse di calcio o di pallavolo lui andava a fare il tifo per loro. L’altra conducente, invece, è finita al pronto soccorso con ferite di media gravità. Il tragico incidente è avvenuto ieri pomeriggio verso le 17.40 a Col San Martino, frazione di Farra di Soligo, in viale Brigata Mazzini. Per il pensionato, ex carpentiere e colonna portante del gruppo Alpini. Non c’è stato nulla da fare, nonostante i soccorsi tempestivi. Tra i primi a prestare aiuto il sindaco Mattia Perencin, che seguiva di qualche auto la Toyota Rav 4 dell’anziano e ha assistito allo schianto: «Ho sentito il botto e visto il fumo uscire dal cofano. Ho chiamato subito il 118 e i carabinieri e bloccato il traffico, mentre due signore gli praticavano il massaggio cardiaco.

Purtroppo non è bastato».

L’IMPATTO

L’anziano era diretto a Mosnigo, dove lo aspettava la moglie Elda. Era andato allo stadio di Farra per veder giocare due nipoti, calciatori della Union Qdp. Ubaldo ha sempre sostenuto il calcio locale, fin dai tempi dell’Ardita Moriago e ora, da nonno, non perdeva occasione di seguire le imprese sportive dei suoi ragazzi. Ma sulla via del ritorno, mentre percorreva la provinciale 32, si è accasciato all’improvviso sul volante. L’auto ha sbandato sulla destra, andando a sbattere contro il muretto a bordo strada. Poi è rimbalzata sulla carreggiata nel momento esatto in cui sulla corsia opposta arrivava un’altra vettura, una Opel Zafira. «Ho visto il suv uscire di strada fino a urtare il muretto e poi invadere la corsia opposta» racconta Perencin. L’impatto è stato inevitabile. La 51enne non è riuscita a schivare il suv “impazzito”. Automobilisti e residenti sono corsi fuori subito, chi dalla macchina, chi dalla propria casa. «L’anziano non dava segni di vita: insieme ad altri due automobilisti l’ho tirato fuori dalla macchina - prosegue il primo cittadino, riavvolgendo il nastro di quei momenti concitati -. Mentre io ero al telefono con il 118, un’infermiera che abita lì e un’altra donna hanno cercato di rianimarlo». Il sindaco ha telefonato anche ai carabinieri e gestito il traffico fino all’arrivo dei soccorritori e della pattuglia dell’Arma. Il lungo massaggio cardiaco praticato dai sanitari, subentrati ai primi soccorritori, non è bastato a salvare l’anziano. Così al medico non è rimasto altro che constatarne il decesso. La 51enne, invece, è stata trasportata all’ospedale di Conegliano per le cure del caso.

IL RICORDO

I nipoti di Contessotto erano transitati su quella strada pochi minuti prima dell’incidente. Elis, uno dei due figli, invece, è stato avvertito al telefono mentre era ancora allo stadio: «Sono corso subito lì e ho visto la tragedia - bisbiglia con un nodo alla gola -. Papà stava bene, aveva il diabete ma lo teneva sotto controllo e la partita l’ha seguita sugli spalti all’ombra quindi tenderei a escludere che il malore possa essere dovuto al caldo. Era un gran lavoratore, un uomo umile, di poche parole ma che ci ha insegnato tanto». Ubaldo aveva fatto il carpentiere: un’intera carriera alle Officine Bertazzon (che oggi hanno sede a Vidor). Sposato con Elda e con due figli, Elis e Michelangelo, l’anziano teneva molto alla sua famiglia. L’altro grande amore era il gruppo Alpini, di cui era stato vice capogruppo fino a qualche anno fa. «È un amico indimenticabile, che ha fatto tanto per l’associazione e per il paese - lo ricorda il capogruppo Giuseppe Frezza -. A Mosnigo gli volevamo tutti bene, per il suo carattere mite e il suo buon cuore. Non diceva mai di no, che si trattasse di un lavoretto da carpentiere chiesto da un compaesano o di aiutare negli eventi. Ci eravamo visti martedì sera alla cena degli Alpini. Ci mancherà moltissimo». Cordoglio anche da parte del sindaco di Moriago Loris Rizzetto: «Ubaldo era mite, tranquillo, premuroso. La sua morte ci addolora moltissimo».

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