Istituti professionali della Marca, è boom di iscritti. Bussetti: «Territorio ricco di aziende»

Sabato 9 Dicembre 2023 di Mauro Favaro
Ipsia

TREVISO - È una Marca da record quella che lavora sul fronte della preparazione tecnico-pratica dei ragazzi in vista dell'ingresso nel mondo del lavoro. Gli istituti professionali del trevigiano ospitano da soli quasi un quarto dei ragazzi che in tutto il Veneto hanno scelto questo percorso. Tra i 39mila studenti delle superiori statali della Marca, oltre il 20,7% frequenta un professionale. Quattro punti in più rispetto alla media regionale. Vuol dire un ragazzo su cinque. Solamente la provincia di Belluno registra un rapporto leggermente superiore, ma con numeri che a livello assoluto sono decisamente più contenuti.

I DATI

«La provincia di Treviso presenta la percentuale più alta di studenti che frequentano gli istituti professionali (il riferimento è appunto al 24,4% tra tutti i ragazzi del Veneto, ndr) - si legge nell'ultimo rapporto dell'ufficio scolastico regionale, diretto dall'ex ministro Marco Bussetti - il dato, vista anche la vocazione imprenditoriale dell'area, potrebbe essere riconducibile alla diffusione di aziende agricole e di piccole imprese a prevalenza agro-alimentare e di settori produttivi legati all'abbigliamento sportivo». È vero che anche nella Marca il liceo resta la scelta preferita dagli alunni che terminano le medie (44,4%). Ma è anche vero che su questo fronte il numero di studenti che poi si ritirano supera la media regionale. Tanto da spingere l'ufficio scolastico ad accendere una luce specifica: «Gli indicatori evidenziano la necessità di monitorare le situazioni degli studenti che si ritirano nei percorsi liceali - recita il report sulla dispersione scolastica - mentre si segnala una sostanziale tenuta da parte degli studenti nella regolarità della frequenza». Si cerca di bilanciare soprattutto attraverso le attività di orientamento scolastico fatte già alle medie. Negli ultimi tempi le iniziative si sono moltiplicate. Diversi presidi hanno sottolineato in più occasioni alle famiglie che il liceo non va visto per forza come la scuola migliore tout court. Dipende da ogni singolo ragazzo. La spinta, però, resta ancora piuttosto forte. Con il risultato che sono molti gli studenti che in prima liceo vengono bocciati o scelgono proprio di cambiare tipo di scuola.

A chiudere, il numero di studenti trevigiani che scelgono gli istituti tecnici (34,8%) resta di tre punti sotto la media del Veneto. Anche negli istituti tecnici e in quelli professionali si registra una certa quota di dispersione. Si è rispettivamente all'1,37 e al 2,16%. La differenza rispetto alla fotografia scattata per i licei sta nel fatto che si tratta di un dato inferiore alla media del Veneto.

LE VALUTAZIONI

In tutto ciò si inseriscono anche le valutazioni relative ai risultati. Le superiori della Marca sono quelle che bocciano di più in tutto il Veneto. L'anno scorso la percentuale di respinti, dal primo al quarto anno, a livello assoluto, ha sfiorato quota 7,2%. Gli esiti negativi sono stati registrati soprattutto nei percorsi professionali (7,5%) e in quelli tecnici (8,87). Non a caso tra le annotazioni dell'ufficio scolastico c'è pure quella relativa alla "necessità di supportare gli studenti nel migliorare gli esiti scolastici nei percorsi tecnici e professionali". Aprendo il capitolo della maturità, infine, emerge che il 2,17% degli studenti arrivati all'ultimo anno delle superiori non è stato ammesso. E 26 ragazzi (0,36%) sono stati bocciati dover aver affrontato le fatiche degli esami, tra scritti e orale. «Il dato relativo alle interruzioni di frequenza (in generale nelle superiori del trevigiano, ndr) si attesta sull'1,55%, di poco superiore alla media regionale (1,42%). Con percentuali di poco superiori alla media regionale nei licei (1,20% contro 0,95%) -si tirano le fila nel focus sulla Marca fatto dall'ufficio scolastico del Veneto- mentre il dato relativo agli studenti non scrutinati (1,11%) è inferiore alla media regionale (1,55%). Di poco superiore alla media veneta (6,09%), invece, il dato relativo agli esiti negativi (6,31%)». 

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