Ragazzi morti dopo la serata a Jesolo: scooter rubato per rientrare a casa

Giovedì 18 Giugno 2020 di Serena De Salvador
La tragedia dopo la serata a Jesolo: scooter rubato per rientrare a casa
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CARBONERA - Mentre due famiglie piangono i propri figli giovanissimi, all'indomani del drammatico incidente di Carbonera le indagini proseguono a ritmo serrato. A prendere sempre più corpo è l'ipotesi che il 21enne marocchino Abdessamad Es-Safi e il 17enne guineano Mamadou Bassirou Balde detto Bashir abbiano rubato lo scooter Kymco, con cui si sono schiantati, per fare rientro a casa dopo essere rimasti a piedi al rientro da una giornata a Jesolo. Molte restano però le zone d'ombra sulla vicenda.

LA SERATA
L'ultimo giorno di vita di Bashir e Abdessamad sarebbe trascorso sul litorale veneziano, almeno da metà pomeriggio di lunedì. I ragazzi hanno raggiunto il lido in compagnia di amici partendo da Treviso a bordo di un pullman. Dopo qualche ora in riva al mare la comitiva sarebbe tornata nel capoluogo della Marca a sera inoltrata. Con tutta probabilità si trovavano di nuovo a Treviso pochi minuti prima delle 21, orario d'arrivo dell'ultimo mezzo pubblico. Una volta in stazione si sarebbero intrattenuti un altro poco con i compagni fino a quando il 17enne avrebbe manifestato l'urgenza di rientrare a casa a Biban di Carbonera poiché si era ormai fatto tardi. Con lui sarebbe rimasto solo Abdessamad e insieme potrebbero aver preso la fatale decisione di cercare un mezzo di trasporto da rubare individuandolo nello scooter parcheggiato sotto l'abitazione del proprietario, un 38enne trevigiano residente in via Castello d'Amore.

I PUNTI DA CHIARIRE
Questa la versione che a Tidjani e Bano, fratello e padre della vittima più giovane, è stata raccontata dagli altri ragazzi presenti a Jesolo. Se però è certo che i due giovani siano morti all'1.20 in via Brigata Marche e che il mezzo su cui viaggiavano sia poi risultato rubato, tanti restano i dettagli da chiarire. Che cosa hanno fatto Abdessamad e Bashir nelle ore fra il rientro a Treviso e lo schianto? Sono stati loro a rubare il motorino? Perché non telefonare ai parenti e arrivare a commettere un furto? Avevano fatto tardi e speravano di rientrare senza rimediare una ramanzina? In questo senso potrebbero puntare le testimonianze giunte alla famiglia Balde, confermate dal fatto che proprio il 17enne avrebbe fatto pressioni per rientrare in fretta a Carbonera. «Lo richiamavo quando faceva tardi - ha raccontato il papà -, non mi spiego cosa facesse su quella moto». Forse i ragazzi si sono resi conto di aver tardato e Abdessamad, abile alla guida dello scooter, potrebbe essersi offerto di scortare l'amico prima di tornare dagli zii a Mogliano. Il punto del furto lo confermerebbe: via d'Amore è infatti lungo il percorso che a piedi porta da Treviso a Carbonera. La coppia potrebbe essersi incamminata dalla stazione, che dista circa un'ora di cammino dalla casa del 17enne. Forse già alla ricerca di un veicolo per accorciare i tempi, forse abbandonando in seguito l'idea di procedere appiedati. Potrebbero dunque essere casualmente incappati nel Kymco passando per la strada, individuandolo come un facile bersaglio, tanto da accontentarsi del solo casco nel sottosella. Commettendo però un fatale errore di valutazione.

LE FAMIGLIE
Genitori e fratelli di Abdessamad stanno organizzando il rientro da Nantes, in Francia, dove si erano trasferiti mentre il figlio nel 2018 era rientrato a Treviso, luogo della sua infanzia.

I Balde invece stanno cercando di capire come dare l'ultimo saluto a Bashir. «Vorremmo riportarlo in Africa ma al momento è difficile. Siamo commossi per l'affetto ricevuto ma la sua morte ci distrugge - ha raccontato il padre -. Aveva mille passioni, da grande voleva fare il calciatore, il barbiere, l'architetto. Volevo solo vederlo realizzarsi».

Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 07:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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