I "furbetti" della guardia medica. In quattro, tutti laureati in medicina, sono finiti iscritti nel registro degli indagati accusati a vario titolo di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, esercizio abusivo della professione e truffa. Secondo l'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Benedetto Roberti della Procura di Padova, tre medici attraverso un collega, un oculista, hanno esibito un falso attestato di formazione in medicina generale ingannando il personale di Azienda Zero.
L'ente, con sede nella città del Santo, è responsabile anche della graduatoria relativa alla procedura di assegnazione delle zone carenti di assistenza primaria. Così i tre camici bianchi, sempre secondo l'accusa, grazie a questo escamotage hanno conquistato un posto nell'ambito dei medici di continuità assistenziale, emergenza sanitaria e della medicina dei servizi territoriali.
Medici con falsi attestati di formazione
I tre in momenti diversi, dal 2019 al 2020, si sono affidati all'oculista Daniele Passarello di 44 anni, originario di Catania, ma residente ad Arad in Romania. Secondo l'accusa avrebbe consegnato ai tre colleghi i falsi attestati di formazione in medicina generale conseguiti all'Università di Arad ed è finito nei guai per truffa.
Chi sono i medici coinvolti
Sono Stefano Gigliotti di 56 anni, residente a Pieve di Soligo e guardia medica a Sernaglia della Battaglia in provincia di Treviso. Poi Antonio Bollettin, 60 anni originario di Correzzola in provincia di Padova, ma operativo su Chioggia, e infine Francesco Griggio, 62 anni di Camponogara, che presta servizio in provincia di Venezia. Tutti e tre sono accusati, oltre che di truffa ai danni di Azienda Zero, anche di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico ed esercizio abusivo della professione.
Nella e-mail e prove della truffa
Quando i vertici di Azienda Zero si sono accorti del raggiro hanno presentato denuncia e sono scattate le indagini da parte degli uomini della polizia giudiziaria della Procura. Gli inquirenti hanno effettuato una serie di perquisizioni nelle abitazioni dei medici e hanno sequestrato tutta una serie di documentazione. In particolare le e-mail scambiate con Passarello, dove nero su bianco ci sarebbero le prove della consegna dei falsi attestati di formazione in medicina generale.
Ricostruiti gli spostamenti dei medici
Gli investigatori, per chiudere il cerchio, hanno anche appurato dove si trovassero i tre camici bianchi nel periodo in cui avrebbero dovuto seguire le lezioni all'università di Arad. Come? Hanno seguito il movimento dei loro bancomat e delle loro carte di credito, e nessuno si trovava in Romania. E così sono riusciti a ottenere un contratto di convenzione con il servizio sanitario nazionale. I tre medici, tutt'ora in servizio, dopo avere ricevuto l'avviso di garanzia si sarebbero messi a frequentare corsi di formazione in medicina generale. Adesso rischiano il processo.