Alla gara del Tiramisù per onorare la figlia Jasmine, morta a 20 anni

Domenica 21 Ottobre 2018 di Elena Filini
Alla gara del Tiramisù per onorare la figlia Jasmine, morta a 20 anni
TREVISO - Rosella frulla e mescola. Mascarpone e lacrime. Nella testa sempre lei: Jasmine. È morta a vent'anni. Aneurisma fulminante. Neanche il tempo di capire, di immaginare. Il male se l'è presa, all'improvviso, in una notte di marzo. È accaduto sette mesi fa. E nella testa ora un grande vuoto, un unico rimbombo. Jasmine, 20 anni, aveva tutta la vita davanti: il futuro ma anche il presente. Fatto di abitudini, di gesti. Fatto di cose buone. Come i dolci della mamma. «Il tiramisù soprattutto. Lei lo adorava. E mi spronava a mettermi in gioco. Mamma iscriviti alla coppa, diceva». Così la signora Merotto, di Vidor, si è decisa. Ha preso in mano il telefono, ha digitato il numero, ha scaricato kit e modalità. E quell'iscrizione l'ha fatta. Nel nome di Jasmine. 
 
IL MOTIVO«Io non cucino praticamente i dolci. A parte il tiramisù. E non sono certo una competitiva. Ma nel fare questa cosa ho sentito mia figlia con me». Il caffè sta salendo. È tempo di imbibire i savoiardi. Chiude gli occhi, Rosella, vede Jasmine bambina. Ogni compleanno un tiramisù. «È tanto buono» ripeteva la figlia. «Mamma sei la mia campionessa». Ad un certo punto aveva coinvolto anche lei in quel rito: «Lo facevamo insieme. Stessa ricetta. E Jasmine era brava almeno quanto me». Ma per la ragazza non c'era storia: il tiramisù da competizione era solo uno. Quello di mamma. «Ero scettica ma l'ho fatto. E non è andata neanche male». Rosella il podio lo ha sfiorato davvero. Al Tiramisù challenge di Treviso è arrivata seconda in semifinale: con 187 punti ha mancato per un soffio la prova decisiva. 
«INSIEME A LEI»«Non mi importava vincere, l'ho fatto solo per lei. Mi sembra che mia figlia continui a vivere un po' con me». Le è mancato invece il coraggio di andare dritta alla Tiramisù world cup ma il suo dessert è stato molto apprezzato al Tiramisù day. E le classifiche, uscite pochi giorni fa, l'hanno incoronata quasi regina. La crema è quasi pronta e i savoiardi sono già disposti nella pirofila: «Ho voluto partecipare a questo concorso in memoria di mia figlia che lo scorso anno, vedendo l'evento in internet, mi aveva incitato più volte ad andare» racconta Rosella. «Nella scheda ho chiamato il mio dolce Jasmine proprio in sua memoria - continua - non mi aspettavo un secondo posto e per poco non sono passata in finale. Jasmine aveva studiato all'istituto Dieffe, che ha poi vinto nella sezione albergheri. Sono doppiamente felice». 
LA TRAGEDIATrova anche la forza di sorridere e intenerirsi: di certo la sua vita non è più la stessa da quel terribile 22 marzo in cui il cuore di sua figlia ha smesso di battere. Impossibile accettare la scomparsa di una ragazza così giovane. L'emorragia, che non poteva essere prevista, è stata fatale. Da sette mesi mamma Rosella cerca di dare un senso al dolore: ed è per questo che i suoi familiari l'hanno incoraggiata a concorrere. Manca solo la spolverata di cacao amaro: «Ho provato un paio di volte ad ottenere la forma richiesta dalla gara. Il Tiramisù doveva essere tondo, mentre io lo faccio quadrato disposto nella teglia». Non è arrivata prima, ma tutti oggi vorrebbero assaggiare il suo dessert. Il Tiramisù Jasmine ha un sapore dolcissimo, profuma di amore e sa di ricordo. 
Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 13:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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