Delusione Lega, la base è con Zaia. Il sindaco Conte: «Scelte discutibili, territorio inascoltato». Malumori in Friuli.

Il primo cittadino di Treviso: «Mancanza di rispetto verso di noi». Dreosto, coordinatore friulano: «Liste con imprinting del segretario federale». Zaia dice di aver saputo tutto a cose fatte. Intanto i vertici chiedono il silenzio

Giovedì 25 Agosto 2022 di Mauro Favaro, Alda Vanzan
Mario Conte, sindaco di Treviso, molto critico sulle candidature scelte da Salvini
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VENEZIA - «Finalmente, era ora», esclamano nelle chat interne i militanti veneti della Lega. Il partito, invece, sceglie la linea del silenzio: oggi è prevista una prima riunione organizzativa con i candidati per impostare la campagna elettorale sui territori e - questa è la decisione assunta dai vertici - non è il caso di alimentare polemiche. Dunque, meglio tacere e lasciar decantare, anche se le parole di Luca Zaia hanno colpito, se non altro perché è inusuale da parte del governatore intervenire pubblicamente sulle vicende interne della Liga. Al punto stampa di martedì a Palazzo Balbi, infatti, Zaia è stato netto: «Io non ho partecipato alla formazione delle liste». E ancora: «Io rispondo di quello che faccio e le liste non le ho fatte». Confermando, tra l'altro, che il direttorio veneto della Lega-Liga (di cui fa parte) non è mai stato riunito per valutare le candidature.
Appunto: chi ha deciso? Si racconta di un generico (e verbale) invito rivolto a suo tempo ai commissari provinciali per raccogliere le disponibilità, ben sapendo che con il taglio degli scranni parlamentari già sarebbe stato un problema ricandidare gli uscenti. Solo che alla fine gli uscenti riconfermati sono tutti, tranne il trevigiano Gianangelo Bof, di provata fede salviniana. Gli zaiani? Praticamente fuori.

Un po' quello che è successo anche nelle altre regioni.

FRIULI VENEZIA GIULIA
Nel vicino Friuli Venezia Giulia nell'entourage di Massimiliano Fedriga non si nasconde il malumore del governatore per le scelte compiute nella formazione delle liste. Che i candidati siano salviniani lo conferma di fatto il coordinatore regionale, Marco Dreosto: «Le liste sono state fatte sul territorio, sono state presentate a Matteo Salvini e sono l'imprinting del segretario federale».
Ecco perché le parole di Zaia sono state gradite dalla base. E non solo in Veneto. «Ha detto la verità», è il commento pressoché generalizzato degli interessati, esclusi ovviamente i candidati piazzati in posizione eleggibile.
E come sarà adesso la campagna elettorale? Zaia ha detto che «in questa fase dobbiamo lavorare pancia a terra per portare a casa il risultato, poi, le analisi, i bilanci, i commenti, le osservazioni, le critiche, viene tutto dopo il 25 settembre. Non mi sembra il caso di alimentare oggi alcuna polemica anche perché non ce n'è motivo. Magari avremo un bel risultato, un 30 o 40 per cento e a quel punto potremo solo festeggiare». Resta il fatto che il direttorio (formato a suo tempo da Lorenzo Fontana, Erika Stefani, Luca Zaia, Roberto Marcato, Nicola Finco, poi allargato ad altri componenti) non è mai stato convocato per parlare di candidature e che lo stesso Zaia - così ha detto - ha visto le liste in parte la sera stessa in cui sono state presentate in Corte d'Appello e poi l'indomani. Cioè a cose fatte.

LA MARCA DOLENTE
A Treviso - dove nel 2018 il Carroccio ha eletto 9 parlamentari e ora, se va bene, spera di arrivare a 4, meno della metà - la polemica infuria. Le persone considerate dell'area di Zaia sono state praticamente azzerate, c'è solo il contentino di Bof. «La scelta dei candidati è a dir poco discutibile - dice il primo cittadino del capoluogo ed esponente di spicco della Lega, Mario Conte -. La provincia più penalizzata è quella di Treviso, che è sempre stata la capofila a suon di voti. Ma adesso non è il tempo delle polemiche. È necessario ricompattarsi per spingere tutti nella stessa direzione». «È evidente - ha però aggiunto Conte - che le liste non sono nate dal territorio. C'è stata una mancanza di rispetto nei confronti di Treviso. Chi le ha portate avanti se ne assume la responsabilità, ci sono delle logiche che non conosciamo».

Ultimo aggiornamento: 26 Agosto, 13:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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