Valdobbiadene. Docg, vigneti e terreni in vendita: «Ma vigileremo sulle speculazioni»

Lunedì 22 Luglio 2019
Valdobbiadene. Docg, vigneti e terreni in vendita: «Ma vigileremo sulle speculazioni»
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VALDOBBIADENE (TREVISO) - Vendesi Docg: cantine, terreni e vigneti nel cuore del Patrimonio dell'Umanità. Sulle colline dell'Altamarca, oggi sotto i riflettori internazionali, sarebbero in vendita 10 vigneti, 15 terreni, 5 tenute e 6 cantine. I broker specializzati si sono già messi in traccia. Ma sul rischio speculazioni vigilerà la Fondazione Unesco. Il Governatore Luca Zaia su questo è stato chiaro da subito: regia unica e no al business incontrollato. 
ONDATA DI COMPRAVENDITETerreni, vitigni, case coloniche. Sulle colline c'è chi è deciso a cedere la mano. I motivi? Passaggi generazionali e successioni, essenzialmente. Rolle, Pieve di Soligo, Miane, Valdobbiadene: è il cuore nobile del Prosecco Superiore, il paesaggio che ha meritato la qualifica Unesco, ad essere interessato da questa ondata di compravendite. Su queste colline i terreni costano dai 25 ai 30 euro al metro quadro, e le vigne fino a 60. «Ora questi prezzi hanno un loro senso -spiega Ludovico Zago, agente specializzato in terreni viticoli- forse due anni fa il valore era leggerente estrogenato». Un discorso diverso riguarda le cantine: le dimensioni e i prezzi possono essere molto diverse. Si parte da un minimo di 1 milione di euro per toccare i 50 nei casi di aziende molto estese. I vigneti sono in vendita soprattutto nella zona di Refrontolo e Pieve di Soligo, i terreni nella parte più aspra della denominazione a Confin, Rolle, Miane, Follina ma anche Collagù e Solighetto. Le cantine, a quanto riportano le agenzie specializzate, si troverebbero nel valdobbiadenese e nella zona di Conegliano. 
QUESTIONI EREDITARIEAlla base delle cessioni ci sono essenzialmente questioni ereditarie. Il legame con il boom turistico futuro dell'indotto Unesco non è, al momento, la ragione delle alienazioni. Ma ha davvero senso vendere oggi che l'oro delle colline è invidiato da tutto il mondo? «Probabilmente no. E infatti qualcuno ci sta ripensando. Ma fondamentalmente la decisione di vendere è legata all'età. Il caso classico è quello di viticoltori anziani che cedono l'attività perchè i figli hanno seguito altre strade e scelto di vivere altrove». Chi sono i potenziali acquirenti? C'è un interessante movimento di investitori italiani e stranieri. «Oggi -conclude Zago- la richiesta di terrenti viticoli in Italia riguarda quasi esclusivamente tre aree: il Barolo, il Montalcino e il Prosecco Superiore Docg». Ma dall'ambiente viticolo della Docg arriva il consiglio. «Attenzione alle speculazioni. Ora il territorio della Docg patrimonio Unesco rischia di risvegliare appetiti e voglia di business». Su tutti questi movimenti vigilerà la futura Fondazione Unesco, che vedrà il Consorzio e i Comuni del territorio muoversi, insieme ai privati, sotto la regia della Regione Veneto.
TREND IN CRESCITAChe però il mercato dei vigneti sia un trend consolidato in Italia è un dato di fatto. Negli ultimi anni le quotazioni dei vigneti nelle denominazioni più importanti del Belpaese sono salite vertiginosamente.
Su tutti, secondo un'indagine commissionata a gennaio dal portale Winelovers.com emerge al top assoluto il Barolo, che si conferma re dei vini italiani, anche nei valori dei terreni, ormai ai livelli dei territori più prestigiosi del mondo, come Borgogna o Bordeaux: nelle Langhe patrimonio Unesco, un ettaro iscritto alla Docg del più importante rosso piemontese viaggia su 1,2 milioni di euro, ma nei cru più importanti si arriva a punte di 2,5 milioni di euro. Stessa dinamica seguita dal Barbaresco, con quotazioni sui 600mila euro ad ettaro. Altro territorio con quotazioni stellari è quello del Brunello di Montalcino, dove la rivalutazione, in poco più di 50 anni di vita della denominazione (la Doc risale al 1966) è stata di oltre il 4.500%, con valori che oscillano tra i 750mila e i 900mila euro ad ettaro. Non meno rapida è stata la crescita del Prosecco, re delle bollicine italiane e da qualche anno anche traino dell'export enoico del Belpaese: se nella Docg del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore si è oggi sui 450mila euro ad ettaro, con punte di oltre 1 milione di euro sulla collina di Cartizze, nella Doc Prosecco il valore di un ettaro vitato si aggira intorno ai 200mila euro. Ci sono previsioni di crescita ulteriore? Gli esperti stimano che l'indotto Unesco possa far salire, negli anni le quotazioni fino al + 6%, come avvenuto nelle Langhe. Ma anche su questo gli addetti ai lavori raccomandano cautela. «Una crescita intorno al 2% annuo è la normalità. Con o senza Unesco».
Elena Filini
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