Il Covid torna a far tremare le case di riposo: un nuovo focolaio "isola" la Pasqua

Giovedì 14 Aprile 2022 di Annalisa Fregonese
Anziani isolati dal Covid

ODERZO - Oltre la metà degli anziani ospiti al Centro residenziale “Simonetti” è positiva al Covid. Su un’ottantina di anziani ospiti, il 9 di aprile 49 risultavano essere positivi. Numero che, ieri, è sceso a 36.

Lo conferma la direzione della struttura che fa parte della Fondazione Opera Immacolata Concezione di Padova. «È stato uno screening di routine effettuano lo scorso 22 marzo a far emergere i primi 5 casi di positività tra gli ospiti del Centro di Oderzo – precisano con una nota - Tutti e cinque gli ospiti erano asintomatici e senza quel tampone di routine nessuno avrebbe immaginato che potessero essere positivi». Le famiglie sono state informate con costanza sull’andamento della situazione. Alla prima mail inviata dall’assistente sociale in marzo, dove appunto si comunicava la positività di 5 ospiti, disponendone l’isolamento nelle rispettive stanze, sono seguite mail il 6 aprile con la positività di 30 ospiti ed 8 dipendenti. Un familiare, a inizio di questa settimana, ha ricevuto la telefonata con la quale gli è stato comunicato che l’anziano congiunto ospite del centro era positivo, insieme ad una quarantina di altri. 

LA SITUAZIONE
Dopo il primo screening e riscontrate le positività, «la direzione della residenza ha prontamente informato la task force per la sorveglianza e il controllo dei casi positivi dell’Usl2 che ha indicato il calendario dei tamponi da eseguire a tutto il personale e a tutti gli ospiti. Da questi successivi screening sono emersi altri casi ma per fortuna a oggi (ieri per chi legge ndr), 13 aprile, la curva dei contagi in residenza sembra in fase calante con 36 ospiti positivi, ben 13 in meno rispetto al picco che si è avuto il 9 aprile. Gli ospiti sono vaccinati con terza dose e non hanno mai presentato quadri clinici preoccupanti. Tutta la struttura – prosegue la nota della Fondazione - si è adoperata perché questo periodo di sorveglianza fosse vissuto dagli ospiti in serenità e nel rispetto delle loro esigenze tenendo conto che in questa fase della pandemia, per fortuna, il virus non si manifesta con sintomi gravi. I familiari sono stati costantemente aggiornati sia della situazione dei contagi che delle condizioni dei loro cari e delle scelte sanitarie prese».

LE PROTESTE
Qualche famiglia si è preoccupata, non riuscendo a spiegarsi un così rapido contagio. Considerate le regole severe in atto: prima del contagio le visite erano rigidamente programmate. Dal 21 marzo, la struttura è chiusa agli esterni. I familiari non possono provvedere in modo autonomo al lavaggio della biancheria dei loro cari; tutto viene inviato ad una lavanderia industriale, con il relativo costo che per il 50% viene addebitato alle famiglie. Gli ospiti debbono rimanere nelle loro camere. Segnalazioni sono state inviate in proposito all’Usl 2 ed alla Regione Veneto. Una famiglia ha fatto presente come gli ospiti abbiano diritto unicamente a spugnature, sia per il lavaggio del corpo che dei capelli, in quanto ci sarebbe un unico bagno “attrezzato” per non autosufficienti. Le stanze da bagno delle camere sarebbero troppo piccole per consentire agli operatori di potersi muovere agevolmente per fare il bagno all’anziano. In origine, la casa Simonetti era per anziani autosufficienti.
 

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