FdI, la spunta Borgia: è il nuovo coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia. «Adesso più sindaci»

Lunedì 27 Novembre 2023 di Paolo Calia
Claudio Borgia

TREVISO - Vince Claudio Borgia, lo sfidante, l'outsider, quello che in pochi si aspettavano. Ma quei pochi hanno avuto ragione. Il vicesindaco di Montebelluna è il nuovo coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia.

Scalza Giuseppe Montuori, entrato ieri mattina nella sala dell'hotel Maggior Consiglio, dove si celebrava il congresso provinciale guidato dal senatore ferrarese Alberto Balboni, con i favori del pronostico. Sulla carta, dalla sua aveva il peso dei circoli e almeno la benevolenza della segreteria regionale: sembrava più che sufficiente per sbaragliare ogni tipo di concorrenza. Ma, alla fine dei conti, ha invece pesato molto di più il consenso raccolto da Borgia tra gli amministratori, capaci di drenare voti e portare tessere. Ha vinto il vicesindaco col 55% delle preferenze, un centinaio in più dell'avversario. La sfida trevigiana lancia anche segnali ben chiari a livello veneto: Borgia è il rappresentante sul territorio di Elena Donazzan, assessore regionale che ieri nel suo intervento ha lanciato messaggi per l'unità e poi si è accomodata in prima fila per ascoltare e attendere gli eventi. La sua ala del partito adesso, almeno nella Marca, detta legge.


I NUMERI
L'affluenza, per essere il primo congresso di FdI nella storia trevigiana, non è stata altissima: su 2.763 iscritti aventi diritto di voto, quelli tesserati entro la fine ottobre, sono andati a votare in 1543, il 55,88%. E il più bravo a mobilitare le truppe, e a motivarle, è stato Borgia che ha incassato 810 voti, lasciando il resto al rivale oltre a una manciata di schede nulle. È stata una vittoria di misura, conquistata palmo a palmo, incerta fino all'ultimo. Le urne sono state chiuse alle 20, dopo un via-vai di iscritti durato per tutto il pomeriggio, ma ancora alle 20,30 dominava l'incertezza assoluta. Anche se qualcuno tra i più esperti iniziava già ad annusare l'aria: «Ho paura che Beppe non ce la faccia - diceva uno dei big più vicini al coordinatore uscente - non vedo tutti quelli che dovrebbero esserci». C'erano però tutti gli altri.


L'ESULTANZA
«La mia è assolutamente una vittoria a sorpresa - dice Borgia tra un ringraziamento e l'altro e dopo aver scaricato più volte il telefono - Montuori era il coordinatore uscente che, tra l'altro, in tutti questi anni ha lavorato benissimo. Sono felicissimo per il risultato, devo ringraziare tante persone. Ma, lo dico subito, la fase congressuale finisce qui: da adesso in poi ci si mette tutti a lavorare insieme per il partito senza alcuna differenza. Dobbiamo pensare alle prossime elezioni amministrative, ai 55 comuni che andranno al voto». E qui, il neo-coordinatore provinciale lancia il primo messaggio politico: «Il nostro obiettivo è aumentare il numero dei sindaci, degli assessori e dei consiglieri di Fratelli d'Italia per fare crescere sempre più il peso del partito dentro il centrodestra». E del resto, nell'intervento davanti alla platea per illustrare la mozione a suo favore e urne ancora chiuse, Borgia aveva già fatto capire molto sottolineando che i «100 amministratori» ottenuti sotto il mandato Montuori erano un ottimo risultato «ma in provincia di amministratori ce ne sono più di mille e noi con 100 ne abbiamo solo il 10 per cento. Dobbiamo invece arrivare al 30-40% e oltre. Su questo dobbiamo impegnarci». Borgia è sempre stato ben radicato nella destra. Nato in Alleanza Nazionale ha seguito il partito nel Pdl, poi è transitato in Forza Italia e c'è rimasto fino a quando nel panorama politico italiano non è arrivato Fratelli d'Italia. E da lì non si è più mosso. Nel 2018, alle ultime elezioni amministrative, con i colori di FdI è stato il candidato più votato in tutto il Veneto.


L'USCENTE
Giuseppe Montuori si è limitato a guardare la festa. Ma è stato il primo a complimentarsi col vincitore: «Nulla da dire o da recriminare - ammette - Claudio è stato bravissimo e ha fatto un grande lavoro. Non posso fare altro che fargli i complimenti. È stata una bella sfida, un congresso in cui hanno votato 1500 persone. Lo scarto tra di noi non è stato così ampio, circa un centinaio di voti, ma il risultato è questo. Hanno vinto loro, complimenti. Rimpianti? Sicuramente si poteva fare di più, ma non rinnego niente. Con me ho avuto una squadra bellissima che ringrazio. Adesso ci rimettiamo a lavorare per FdI, siamo tutti nello stesso partito».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci