CASALE SUL SILE - «Avremo tra le 15 e le 20 persone che lavoreranno 24 ore su 24 per ripristinare al più presto la linea. Entro domani mattina il cantiere sarà chiuso». A parlare è Michele De Piccoli, a capo assiema al padre Franco della Co.Ra.Fer. di Casale sul Sile, l’azienda che dal 1974 opera nel settore ferroviario e che è tra quelle chiamate a risolvere i danni provocati dal deragliamento di un carro merci a Firenze Castello avvenuto nella notte tra giovedì e ieri, mandando in tilt l’intero traffico su rotaia a livello nazionale. «Stavamo ultimando i lavori di rinnovazione di quattro binari all’altezza della stazione di Campo di Marte quando siamo stati chiamati per l’incidente a Firenze Castello - continua De Piccoli - Non saremo gli unici a operare, ma per noi, al di là di quanto accaduto, è un cantiere che conferma quanto di buono fatto finora dall’azienda».
L’AZIENDA
La Co.Ra.Fer, con sede in via San Michele a Casale sul Sile, è stata fondata nel 1974 da Franco De Piccoli, padre di Michele, e da allora ha avuto una progressiva crescita nel settore ferroviario su scala nazionale.
GLI INTERVENTI
«Di sicuro il cantiere a Firenze Castello sarà una corsa contro il tempo - continua Michele De Piccoli - Sappiamo che dopo il deragliamento del carro merci dovremo riparare circa un migliaio di traversine in cemento, quattro pali di trazione elettrica e una lunga serie di deviatoi (ossia gli scambi sui binari). Noi lavoriamo per il colosso Clf di Bologna che si appoggia a noi, come ad altre realtà, per i cantieri ferroviari. Il difficile sarà rispettare le consegne e rendere la linea operativa il prima possibile». Come detto, il termine imposto è sabato mattina per il ritorno alla normalità. «Non abbiamo margine in questo senso, anche perché i contratti prevedono delle penali - chiude il co-titolare della Co.Ra.Fer. - Pensate che non si parla di giorni o di ore, ma di minuti: per ogni giro di lancette di ritardo dobbiamo sborsare mille euro. Per questo posso dire che sabato mattina tutto sarà a posto».
IL FATTO
La Procura di Firenze, nel frattempo, ha aperto un fascicolo per disastro ferroviario. L’obiettivo è capire se dietro l’incidente che ha tagliato in due l’Italia, bloccando di fatto i trasporti da nord a sud (alta velocità compresa nella tratta tra Bologna e Firenze, ndr) ci possa essere un errore umano o se comunque ci siano delle responsabilità. Un atto dovuto. Il carro che ha sviato è stato posto sotto sequestro e ieri sono anche stati ascoltati i due macchinisti. Saranno inoltre disposti accertamenti sull’asse di un convoglio che, secondo le prime ipotesi, avrebbe provocato lo sviamento e la conseguente uscita dal binario del treno merci, composto da una ventina di vagoni. Feriti non ce ne sono, ma i disagi per i viaggiatori sono stati pesanti. Le cancellazioni dei treni sono proseguite per tutto il giorno, con un ritorno alla circolazione a singhiozzo soltanto dopo le 11. Le stazioni di tutta Italia, da Milano a Roma, da Torino a Bologna, da Napoli a Venezia (e ovviamente Firenze) si sono riempite di passeggeri in attesa di poter partire. Ed è scattata la corsa agli spostamenti alternativi, con autbosu e soprattutto aerei presi d’assalto, e con i prezzi dei biglietti schizzati alle stelle. Trenitalia e Italo hanno già provveduto a predisporre i moduli per richiedere i rimborsi. Di cert c’è che la magistratura ha intenzione di capire i motivi di quello che è accaduto anche perché, pochi giorni fa, sempre nell’area fiorentina, c’era stato un altro incidente che aveva coinvolto due treni merci. Un tamponamento nel quale erano rimasti feriti i due macchinisti. Portati in ospedale, hanno riportato ferite lievi.