Svelato il mistero dei boati sul Fadalto: cosa erano quei rumori che sembravano arrivare alle viscere della terra

Venerdì 19 Maggio 2023 di Claudia Borsoi
Svelato il mistero dei boati sul Fadalto - Foto di DerWeg da Pixabay

FOLLINA (TREVISO) - Voleva tenere lontani dal suo vigneto cervi e caprioli ma ha fatto scattare preoccupazione e allarme tra i cittadini. Ora è stato costretto a rimuovere quel dispositivo sonoro.

Botti anomali, continui, ad ogni ora del giorno e della notte

Qualcuno li ha paragonati a degli spari. Deflagrazioni che per diversi giorni hanno preoccupato e interrogato i residenti della zona di via Marzolle, a Pedeguarda. C'è chi, anche, aveva ipotizzato fossero dei boati provenienti dalle viscere della terra, fenomeno che in passato si era registrato in un'area residenziale tra i comuni di Follina e di Miane e, in precedenza, anche a Vittorio Veneto con i più "celebri" boati del Fadalto che per mesi avevano tenuto compagnia e preoccupato i residenti della Val Lapisina, per poi scoprire che quei rumori sordi erano generati dal passaggio dell'acqua (in quel periodo aveva piovuto molto) nel terreno carsico, colpi d'ariete che in superficie venivano percepiti come boati.


Il mistero dei boati sul Fadalto


Nulla di tutto questo a Pedeguarda.

Le deflagrazioni avvertite dai residenti della zona di via Marzolle provenivano da un sistema rudimentale elaborato da un contadino per allontanare la fauna selvatica che stava danneggiando i suoi vigneti. Un sistema che, con cadenza precisa, emetteva un boato, il rumore di uno scoppio che aveva l'obiettivo di tenere lontani gli animali. Nei giorni scorsi i residenti hanno segnalato questi anomali botti alle forze dell'ordine e anche al sindaco di Follina Mario Collet che subito si è mosso per capire l'origine di quei boati. Nelle ore scorse il "mistero" è stato risolto.


Rumori per scacciare gli animali


«I botti provenivano da un dispositivo inventato dal proprietario di un vigneto per tenere lontani cervi e caprioli che mangiano i germogli dei vigneti spiega il sindaco - un sistema che emette delle deflagrazioni ogni cinque o dieci minuti a seconda di come viene regolato il dispositivo». Mercoledì Collet ha ordinato al proprietario del vigneto, autore del dispositivo, di rimuoverlo immediatamente. «Ho mandato anche gli agenti della polizia locale in sopralluogo in via Marzolle prosegue il primo cittadino - Ho fatto intimare la rimozione del dispositivo, altrimenti avrei dovuto denunciare l'agricoltore per procurato allarme e disturbo della quiete pubblica. Non nascondo che quando i cittadini mi hanno informato di questi botti cadenzati, mi sono allarmato. Attivatomi, sono arrivato alla fonte di questi boati, scoprendo questa nuova forma di allontanamento della fauna selvatica dal vigneto con l'emissione di uno scoppio cadenzato a seconda della taratura del dispositivo». L'emergenza botti è dunque rientrata a Pedeguarda, dopo alcuni giorni in cui i residenti si sono allarmati per questi insoliti e costanti fragori.

Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 08:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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