PEDEROBBA - Emozionatissimo, accompagnato dai familiari, l’altra sera Filippo Rizzo, il bimbo di 10 anni che all’inizio di luglio ha salvato una ragazzina che stava per annegare nel Piave, ha ricevuto in consiglio dal sindaco Marco Turato un attestato di merito.
EMOZIONATO
Pervaso da un tumulto di sensazioni, circondato da adulti, al centro dell’attenzione, lui, che ha appena finito la quarta elementare, non si è reso conto che la persona che merita davvero dei ringraziamenti è lui. Che, nel giorno della tragedia di inizio luglio, si trovava con un amico al fiume e ad un certo punto ha visto una ragazzina in difficoltà. Così l’ha soccorsa e sorretta fino a dove toccava terra, mettendo in pratica quanto appreso al corso di nuoto. Il gesto di Filippo ha stupito tutti per altruismo e determinazione. Ma lui, in verità, non si sente affatto un eroe. «Ho agito d’istinto - ha detto Filippo alla mamma -. Ho visto la bambina in difficoltà e le ho dato la mano». Eppure, gli applausi scrosciati in consiglio se li è meritati tutti, come quella targa «per il grande senso civico e lo straordinario coraggio dimostrato nel salvare dalle imprevedibili insidie del fiume Piave due giovani vite». Una targa che gli è stato consigliato di portare anche a scuola, stimolo e incentivo alla solidarietà anche per i compagni.
L’ORGOGLIO DEI GENITORI
«Per lui è stata una cosa naturale e ovvia - racconta la mamma - Non si sente affatto speciale. Molto meno naturale trovarsi di fronte a una situazione più grande di lui: i primi giorni sono stati traumatici. Dopo la tragedia (due ragazzine sono state salvate ma un uomo è morto, ndr) siamo tornati al Piave è lui è rimasto fermo su una pietra con le spalle rivolte alla buca dove la tragedia si è materializzata. Non possiamo dimenticare che ha visto una persona che stava morendo. Non è facile per un ragazzino. Ovviamente, con tali sentimenti sono con contrasto le emozioni e le gratificazioni arrivate dal suo gesto». La mamma continua. «La cerimonia è stata emozionante per tutta la nostra famiglia. Abbiamo provato un grande orgoglio nel vedere nostro figlio, di soli dieci anni, che riceve un premio. Nonostante la sua vivacità, è un bambino molto sensibile e altruista. È contento che le bambine siano salve: sono poco più grandi di lui e hanno una vita davanti. Anche il discorso del sindaco è stato molto toccante, profondo e importante per lui». Lo stesso riconoscimento è andato a Mario Gerlin che non è riuscito a ritirare l’attestato perché si trovava in vacanza.