Molestie sessuali alle ragazzine sul bus, autista della Mom finisce in carcere

Sabato 2 Dicembre 2023
Autista della Mon in carcere per molestie sessuali

TREVISO - L'autista della Mom che molestava le ragazzine ora è finito in carcere. Apprezzamenti, allusioni spinte, palpeggiamenti nelle parti intime e sul seno, anche con la promessa di "ricompense", come ricariche telefoniche e pacchetti di sigarette. E, oltre a ciò, battute e commenti volgari, tali da rendere il viaggio a bordo della corriera della Mom, per andare a scuola e rientrare a casa, un incubo. Il tutto nei confronti di giovanissime studentesse, tutte minorenni. A finire agli arresti domiciliari con l'accusa di violenza sessuale su minore era stato, all'inizio del 2021, un autista dipendente di Mobilità di Marca, allora cinquantottenne, residente nella Pedemontana.

IL PROVVEDIMENTO
Si era trattato di una misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Treviso che aveva recepito le risultanze delle indagini di Procura e carabinieri di Treviso secondo le quali l'uomo, all'epoca autista del trasporto pubblico, si era reso responsabile di episodi di molestie a sfondo sessuale, a bordo dell'autobus che conduceva, durante i turni di lavoro. Ora la delicata vicenda ha vissuto una svolta. Nelle scorse ore, infatti, i militari dell'Arma hanno condotto in carcere l'uomo, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla corte d'appello di Venezia, per scontare la pena residua di 1 anno e 4 mesi. Inequivocabili, del resto, i gesti dell'uomo nei confronti delle giovanissime studentesse, tutte minorenni, allieve di un istituto professionale della Marca.

Che hanno testimoniato senza incertezza gli abusi. Tre le testimonianze chiave, cui però se ne sono aggiunte altre che farebbero risalire gli atteggiamenti molesti anche agli anni precedenti.

GLI ABUSI
Gli abusi sarebbero avvenuti sia a bordo degli autobus che ai capolinea e il conducente avrebbe approfittato in particolare dei momenti di salita e discesa dai mezzi per allungare le mani e toccare le ragazzine, che vivono nella fascia di paesi lungo la Pedemontana. E che si sono trovate alle prese, oltre che con i gesti dell'autista, anche con battute, apprezzamenti, commenti volgari. Alcune delle vittime hanno deciso così ad un certo punto di raccontare tutto ai rispettivi genitori che, appena appresa la notizia, si sono rivolti alle forze dell'ordine. Le versioni delle giovani studentesse, pur raccontate in momenti differenti, hanno riportato fatti analoghi sia nelle modalità di approccio che nelle tempistiche in cui venivano messe in atto le molestie. Anche se gli episodi di palpeggiamenti sarebbero avvenuto sul bus sempre quando non c'erano potenziali scomodi testimoni e in un'occasione pare che i palpeggiamenti siano avvenuti all'esterno del mezzo pubblico.
 

Ultimo aggiornamento: 10:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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