Dai Balcani a Quinto di Treviso. Bajram, diventa italiano dopo 17 anni: «Una vittoria dell'integrazione»


«Una vittoria dell’integrazione»

Giovedì 11 Aprile 2024 di Mauro Favaro
Bajram Desku, 57 anni, ora cittadino italiano

QUINTO (TREVISO) - Diventa italiano dopo 17 anni di vita e lavoro nella Marca. Bajram Desku, 57 anni, punto di riferimento del gruppo kosovari e albanesi di Quinto di Treviso ieri mattina 10 aprile ha finalmente ottenuto la cittadinanza. «Rivolgo un messaggio alla nostra comunità, così come a tutte le altre comunità che vivono e lavorano in Italia: lavorate onestamente e rispettate le norme e le leggi italiane al fine di integrarvi nel miglior modo possibile». 

LA CERIMONIA

La cerimonia in municipio si è trasformata in un momento di festa alla quale hanno preso parte sia il sindaco Stefania Sartori che il vice Mauro Dal Zilio. Desku negli anni si è sempre speso sul fronte dell’integrazione. Dal 2016 ha avviato un corso di lingua kosovara e albanese nei locali messi a disposizione dalla parrocchia di Quinto. Le lezioni sono frequentate in particolare da giovani di seconda o terza generazione nati in Italia. È inoltre presidente dell’associazione Santa Madre Teresa.

Proprio da questo gruppo è partita l’iniziativa per collocare la statua di Madre Teresa a Quinto. All’epoca il municipio era guidato da Dal Zilio. In segno di riconoscenza, il gruppo aveva proposto al municipio di Klina, città del Kosovo da 40mila abitanti, di concedergli la cittadinanza onoraria.

«È un giorno molto speciale per me - spiega Desku, che da 16 anni lavora nella fabbrica di pompe a pistone membrana Luigi Catterin - dopo diversi anni da residente, sono finalmente onorato di diventare ufficialmente cittadino italiano». Il 57enne ha ricordato chi l’ha aiutato dal primo periodo trascorso in Italia alle ultime iniziative, dall’accoglienza a Quinto delle autorità di Kosovo, Albania e Macedonia fino alle attività culturali e umanitarie (non da ultimo la raccolta fondi durante l’emergenza Covid) sostenute anche da una serie di imprenditori kosovari. Tra gli altri, Fulvio Pettenà, storico ex presidente del consiglio della Provincia, e poi lo stesso Dal Zilio, Sartori, gli assessori Nadia Soligo, Cristina Veneziano e così via.

RINGRAZIAMENTI SPECIALI

Senza dimenticare i parroci. «Un ringraziamento speciale va a don Stefano e ai sacerdoti che l’hanno preceduto, don Matteo e don Roberto - evidenzia Desku - per averci dato la possibilità di condividere lo spazio nelle sale culturali di proprietà della Chiesa per dare vita alla scuola di istruzione complementare albanese per gli studenti kosovaro-albanesi. Come comunità, infine, siamo anche onorati di avere l’opportunità di condividere lo spazio dell’angolo del libro in lingua albanese nella biblioteca comunale di Quinto». Infine, un pensiero rivolto al Kosovo. «Desidero ringraziare le forze militari italiane che sono lì - conclude - che continuano a espletare il mandato ricevuto dall’Onu per garantire la pace».

Ultimo aggiornamento: 10:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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