25 Aprile . Il presidente Mattarella in visita in Veneto, ma è scontro politico

Mercoledì 24 Aprile 2019 di Angela Pederiva
Sergio Mattarella
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VITTORIO VENETO (TREVISO) - La consueta deposizione di una corona d'alloro all'Altare della Patria a Roma è un gesto doveroso e, dunque, immancabile anche quest'anno nell'agenda del Quirinale. Ma il vero 25 Aprile per Sergio Mattarella sarà nella città della Vittoria: a sei settimane dal tributo alle vittime del Vajont, infatti, domani il presidente della Repubblica tornerà in Veneto. «Vuole rimediare al dispetto del mancato omaggio al centenario della Grande Guerra», attacca Gianantonio Da Re, che della località trevigiana è stato sindaco e adesso è in corsa per le Europee, con la Lega di cui è segretario nathional. «Ma quale sgarbo, siamo onorati di essere stati scelti proprio per l'anniversario della Liberazione», ribatte Roberto Tonon, primo cittadino uscente e non ricandidato del Partito Democratico. Fra un mese si vota pure per le Comunali e inevitabilmente l'ombra delle urne si allunga sulla visita presidenziale, che comunque per il capo dello Stato sarà un viaggio nella memoria anche familiare, visto che suo papà (e ministro) Bernardo arrivò qui ben tre volte.
 
IL RICORDOAccadde nel 1954, nel 1957 e nel 1962, da titolare ora dei Trasporti e ora delle Poste, ma sempre in coincidenza con la Giornata dell'unità nazionale, come documentato dalle pagine del giornale inviate dallo storico locale Ido Da Ros allo stesso presidente Mattarella, che l'ha ringraziato con una lettera scritta di proprio pugno e divulgata proprio in prossimità di questo evento: «Gentile signore, la ringrazio molto per la sua lettera del mese scorso e del cortesissimo invio delle copie de Il Gazzettino sulle presenze di mio padre a Vittorio Veneto per il 4 novembre negli anni Cinquanta e Sessanta: per me rappresentano un bel ricordo. Come avrà saputo, quest'anno ho ricordato quel Centenario a Trieste, insieme alla Festa delle Forze Armate. Verrò comunque in altra occasione nella sua bella città».
LA POLEMICAL'occasione è dunque arrivata, ma con annessa polemica, scatenata dal leghista Da Re che pure ha sempre onorato la ricorrenza del 25 Aprile, inteso come anniversario della Liberazione (e non come giorno di San Marco, tema invece rivendicato dalla Asenblèa Veneta con un volantino). «Mio padre era partigiano sottolinea il segretario nazionale della Liga Veneta e da sindaco di tutti ho sempre indossato la fascia tricolore. Ma non posso dimenticare che la città ha vissuto come uno schiaffo la mancata visita di Mattarella alla chiusura delle celebrazioni per i cent'anni della prima guerra mondiale. Ora il presidente corregge il tiro e per questo io ci sarò, ma spero abbia capito che Vittorio Veneto era ben più importante di Trieste per commemorare il 4 novembre». Una lettura che indigna il dem Tonon, oggi alle prese con gli ultimi sopralluoghi insieme al cerimoniale del Quirinale. «Il presidente Mattarella non deve farsi perdonare proprio un bel nulla sbotta il sindaco e siamo casomai noi che dobbiamo ringraziarlo per questa prima volta di un capo dello Stato a Vittorio Veneto per il 25 Aprile. Certo, la nostra è la città della Grande Guerra, ma non dimentichiamo che è anche Medaglia d'oro al valor militare per la Resistenza. Per le iniziative del centenario abbiamo scelto il motto Quando scoppia la pace, ma la vera pace è arrivata non nel 1918 bensì nel 1945».
IL PROGRAMMAL'aereo presidenziale dovrebbe atterrare a Istrana, dopodiché Mattarella salirà in elicottero e in auto. Il programma prevede alle 11 l'alzabandiera in piazza del Popolo e alle 11.30 la cerimonia al Teatro Da Ponte, dove il capo dello Stato parlerà dopo i saluti del sindaco Tonon e del governatore Luca Zaia, nonché gli interventi della storica Giulia Albanese e della staffetta partigiana Francesca Meneghin. In forse la visita al Museo della Battaglia, certo invece il dono della città: le foto di papà Bernardo a Vittorio Veneto.
Angela Pederiva
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Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 11:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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