Torna l'incubo trivellazioni, "no" compatto dei sindaci del Delta

Sabato 2 Dicembre 2023 di Anna Nani
Porto Tolle


DELTA - Nel Delta torna l'incubo delle trivelle. Il recente Decreto Energia approvato proprio lunedì dal Consiglio dei Ministri ha reintrodotto le concessioni come "misura per il rafforzamento della sicurezza di approvvigionamento di gas naturale a prezzi ragionevoli". Dai comuni del Delta non poteva che alzarsi un coro di "no".
A tentare di dare una risposta al perché ciclicamente torni questo tema è Roberto Pizzoli, sindaco di Porto Tolle: «A mio avviso manca un piano energetico nazionale a medio lungo periodo, per cui ogni governo che si alterna adotta la propria linea.

In più c'è il tema dell'autonomia energetica per cui può essere che ritengano sufficiente anche il poco che sarebbe estratto. A che costo sarebbe una scelta del genere? Noi siamo già stravolti dal granchio blu, ora le trivelle: rischiamo il collasso definitivo».

PIZZOLI PRAGMATICO
Pizzoli sposa quindi la linea della Regione Veneto che ribadisce la propria contrarietà, mettendo però un "se", ossia «a seguito di tutti i necessari studi e rilievi che consentano di escludere con certezza effetti negativi sull'ambiente ed il tessuto economico sociale - sottolineando -. Vero che le tecnologie attuali sono diverse, ma noi sappiamo cosa hanno vissuto i nostri nonni e bisnonni in passato per essere più di 3 metri sotto il livello del mare».
Invita a fare massa critica tra i colleghi che rientrano nel Parco il sindaco di Rosolina, Michele Grossato: «È inaudito che ogni anno a dicembre durante la Legge di bilancio esca questa idea. Terremo alta l'attenzione e ci opporremo, alla prima riunione dell'Ente Parco vedremo quali azioni intraprendere». Anche la prima cittadina di Porto Viro Valera Mantovan mette al primo posto la tutela idrogeologica del territorio: «È una terra fragile che ha già pagato un prezzo molto alto per azioni, mi si passi il termine, improvvisate. Senza una certezza scientifica non si può metterne a rischio la sicurezza».
Un tema quello delle trivelle che di solito si ritrova ad unire le diverse anime politiche che abitano il Delta, come ricorda la capogruppo di opposizione portovirese Maura Veronese: «Abbiamo discusso una volta sola in consiglio di trivelle perché avevamo portato l'ordine del giorno che era stato approvato in tutti i consigli. Anche in quella occasione hanno pensato di emendarlo snaturandolo, forse il sindaco è più impegnata a cercare un posto al sole che il benessere di una comunità».

GOVERNO SOTTO ACCUSA
Di «ennesimo episodio che conferma la totale noncuranza del governo per questa terra - parla la capogruppo portotollese Cosetta Nicolasi -. Dopo lo smacco dell'assenza di alte cariche del ministero all'assemblea per salvare la pesca, questo delle trivelle è un ulteriore schiaffo a Porto Tolle e non solo. Lasciare aperta la possibilità di intraprendere studi per capire se si possa fare da di fatto l'ok al Governo di voltarsi dall'altra parte».
Quindi la sindaca di Ariano nel Polesine, Luisa Beltrame: «Il tema delle trivelle si ripropone ciclicamente ormai, e ormai sempre più il Delta manifesta di essere un territorio delicato e fragile che necessita di tutele e di interesse anche da parte degli enti superiori preposti alla tutela del territorio. Abbiamo bisogno di certezze e garanzie per salvaguardare il futuro di un ambiente e la vivibilità per le nostre comunità che già stanno soffrendo per altre emergenze e che si aspettano attenzione e interventi seri e concreti. Garanzie che ad oggi non abbiamo sui potenziali effetti che potranno manifestarsi a seguito dell'estrazione del metano. Pertanto la nostra contrarietà resta ferma e risoluta».

I DUBBI DEL PD
Infine il Pd provinciale: «Perché solo nella parte che va dalle foci del Po di Maistra sino alla foce del Po di Goro? Mentre Venezia ed Emilia Romagna sono escluse - chiede il segretario Angelo Zanellato -. Perché Zaia, a cui riconosco di aver espresso parere negativo, non interviene con la forza della Regione? Non vorrei che dietro questi atteggiamenti ci fosse una sorta di do ut des a favore dell'autonomia. Ai sostenitori, che dicono in maniera semplicistica "bene così pagheremo meno il gas" ricordo che è una bugia. Nell'accordo sottoscritto con Edison, primo titolare della concessione per la collocazione del terminal gasiero ALG Adriatic di fronte alle nostre coste, la stessa società avrebbe dovuto fornire uno sconto sulla materia prima del 15% ai cittadini e alle imprese. Quando andammo a concretizzare l'operazione, la cosa non fu possibile».
 

Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 10:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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