Estrazioni abusive di metano nel giardino di casa collegato alla caldaia: beccati e denunciati dai forestali

Venerdì 10 Febbraio 2023
I carabinieri forestali indicano l'area nella quale si svolgevano le estrazioni llegali di acqua metanifera

Mentre spettro della ripresa delle trivellazioni aleggia minaccioso sul Polesine ed il fronte dei contrari continua ad allargarsi e mobilitarsi c’è chi ha pensato bene di darsi alle “trivellazioni fai da te”, rimettendo in funzione un vecchio sistema di estrazione del metano.

A scoprirlo ed a denunciare i protagonisti sono stati i militari delle Stazioni Carabinieri Forestali di Adria e Porto Tolle che investigando a ritroso da un’anomala salinità riscontrata nel corso dell’estate scorsa nello scolo Fossetta, alle porte di Adria, sono rusciti prima a risalire allo scarico delle acque reflue generate nel corso dell'estrazione illecita, poi al rudimentale impianto per la produzione vera e propria del metano, al quale erano collegati una tubazione ed un separatore che trasportava direttamente il gas alla caldaia dell’abitazione della famiglia proprietaria dell’area.

I protagonisti rischiano ora pesanti pene: da due a sei anni di reclusione per furto aggravato, l’arresto da due mesi a due anni per lo scarico illecito di acque reflue, la reclusione da sei mesi a tre anni per contrabbando di prodotti energetici, da due a sei anni di reclusione per inquinamento ambientale, oltreché dover anche rifondere le imposte evase con una sanzione minima di 7.746 euro. E mentre sono in corso accertamenti per capire se vi siano altre situazioni analoghe ed altre persone coinvolte in questo tipo di estrazioni abusive, i militari della Forestale tengono a evidenziare, anche per evitare pericolose emulazioni, che tale impianto, tanto ingegnoso quanto pericoloso, poteva in qualsiasi momento “saltare in aria” in quanto, proprio per come era predisposto, erano persistenti e notevoli le fughe di gas, peraltro inodore.

Ultimo aggiornamento: 13 Febbraio, 08:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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