Si avvicina il picco dei contagi e i posti letto nelle terapie intensive sono al limite

Sabato 27 Marzo 2021 di Francesco Campi
POSTI LETTO Il picco dei contagi potrebbe mettere a rischio il sistema

ROVIGO Il numero totale dei ricoverati resta altissimo, 89. E il leggero arretramento rispetto a giovedì, quando i pazienti Covid erano arrivati a 90, è dovuto solo al decesso di una persona che si trovava ricoverata. La morte Covid numero 462 dall’inizio dell’epidemia. In questo momento, dopo che lunedì scorso è stato in gran velocità deciso l’aumento dei posti letto da 14 a 16, i posti letto di area critica occupati sono proprio 14. Al momento, quindi, restano solo due posti liberi in area critica, anche se potenzialmente la capacità massima raggiungibile dalla Terapia intensiva di Trecenta, occupando tutta l’ex area chirurgica del San Luca, è di 28 letti. Il massimo livello di occupazione è stato raggiunto a metà gennaio, quando i ricoverati in area critica erano arrivati a 19. Nella prima ondata, invece, il numero massimo di posti letto occupati in Terapia intensiva è stato di 16. Alto è anche il tasso di occupazione di area non critica, con 11 pazienti nel reparto di Malattie infettive a Rovigo e 64 pazienti in Area medica e semintensiva al quarto piano di Trecenta.
OSPEDALE COVID
Proprio il San Luca che continua a svolgere, ormai pressoché ininterrottamente, il proprio ruolo di Covid hospital del Polesine, con l’unica parentesi felice dal 4 giugno al 4 settembre quando si era completamente svuotato, anche se come aveva più volte sottolineato l’allora direttore generale dell’Ulss Antonio Compostella, tutto era rimasto allestito in previsione, purtroppo azzeccata, di un futuro nuovo riempimento. Anche su questo fronte ci sono stati momenti peggiori, come a inizio gennaio, quando con il San Luca ormai saturo con 104 pazienti in area non critica, un’Area medica Covid era stata allestita anche all’ospedale di Adria e il numero totale dei ricoverati, compresi quelli di area critica, era arrivato a lambire quota 140.
BOOM DI CONTAGI
Il problema, come emerge dall’ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe, aggiornato al 23 marzo, è che la provincia risulta avere un numero di casi in rapporto alla popolazione, l’incidenza ogni 100mila abitanti nelle due settimane dal 9 al 23 marzo, più bassa di tutto il Veneto, attorno a quota 400, ma è anche quella che ha fatto registrare il maggior incremento percentuale a livello regionale nella settimana dal 16 al 23 marzo, oltre il 4%. Questo significa che pur essendo la provincia che aveva un numero di casi rapportato al numero degli abitanti meno pesante, è anche quella che li ha visti aumentare più rapidamente nell’ultimo periodo.
E la crescita dei contagi, ieri i nuovi casi segnalati sono stati 86, porta inevitabilmente con sé anche un aumento dei ricoveri. È per questo che lunedì scorso, quando i ricoverati erano risaliti a 95, oltre all’aumento dei posti letto di Terapia intensiva, sono stati attivati, con il metodo detto “a fisarmonica”, anche altri posti letto, passando da 78 a 82 in Area medica e semintensiva respiratoria di Trecenta, da 20 a 25 nell’ospedale di comunità Covid, sempre al San Luca.
REPARTI RIATTIVATI
La riorganizzazione questa volta non riguarda solo Trecenta: da ieri è stata riaperta un’area Covid anche all’ospedale di Adria, sempre di ospedale di comunità, 16 posti letto per accogliere pazienti non acuti, ma al tempo stesso non ancora dimissibili, «in relazione - sottolinea l’Ulss Polesana - all’andamento epidemiologico dell’infezione da Covid-19 e della conseguente necessità di disporre di posti letto ospedalieri per fronteggiare i ricoveri Covid. La collocazione della struttura e la dotazione di posti letto verrà determinata progressivamente in relazione all’andamento dell’epidemia, seguendo i medesimi criteri organizzativi adottati nei mesi scorsi in occasione della seconda ondata. L’urgenza di tale riattivazione è sostenuta anche dalla necessità di creare le condizioni per fronteggiare gli eventuali trasferimenti dell’ospedale Covid di Trecenta e degli eventuali di altre strutture ospedaliere aziendali o delle strutture private accreditate».
 

Ultimo aggiornamento: 08:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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