Atteso il via libera dell'Ater all'investimento su Casa Serena per chiudere la crisi dell'Iras

Sabato 18 Febbraio 2023 di Elisa Barion
Casa Serena diventerà un centro di servizi socioassistenziali con Ulss 5 e Ater, non più casa di riposo

ROVIGO - «Aver portato a casa questa partita, è “tanta roba”». Per il sindaco Edoardo Gaffeo non è ancora tempo di lasciarsi andare all’entusiasmo «fino a quando non ho la vittoria in tasca» perché «ci sono ancora delle cose da sistemare», ma di sicuro il clima a Palazzo Nodari ieri era nettamente più disteso. L’intesa tra Comune e Regione sulla proposta di accordo di programma che salverà le casse dell’Iras e darà un futuro a Casa Serena, scongiurando lo scenario quasi apocalittico della messa in liquidazione della casa di risposo pubblica oberata dai debiti e la dismissione di Casa Serena senza una ipotesi di impiego, è stata raggiunta anche se ancora ci sono gli ultimi dettagli da aggiustare.

Dettagli che, stando alle parole del sindaco, sono soprattutto «considerazioni relative alle perizie effettuate su Casa Serena».

LO SCOGLIO
L’asse della partita, dunque, ora si sposta verso l’Ater: è con quest’ultimo ente, infatti, che i tasselli della vicenda devono essere messi a posto «in tempi compatibili, però, con l’urgenza di andare in consiglio comunale». Ancora, dunque, è presto per cantare vittoria. «Ci sono delle cose che vanno sistemate che non sono semplici virgole - aggiunge Gaffeo - ho sentito l’assessore Corazzari anche questa mattina (ieri per chi legge, ndr) che conferma che c’è la volontà di chiudere c’è», fermo restando che l’accordo di programma firmato da tutti gli enti dovrà essere approvato dal consiglio comunale, ma su questo il sindaco è chiaro: «Mi auguro ci sia l’unanimità». Il nodo, invece, che aveva frenato la trattativa in precedenza, ovvero quello relativo ai documenti, richiesti dal Comune all’Iras, comprovanti le manutenzioni eseguite sullo stabile Casa Serena nel periodo compreso tra il 2007 e il 2011, è stato superato: «La rendicontazione acquisita sembra essere in ordine» spiega Gaffeo. Mentre il Piano industriale dell’Iras, richiesto sempre dal Comune, «è arrivato circa 24 ore fa e lo stiamo analizzando insieme agli uffici», chiosa il sindaco. Insomma, ci sono ancora delle cose da fare prima di poter cantare vittoria.
«In questo momento bisogna mantenere la lucidità - aggiunge - perché l’obiettivo è ambizioso ed è evidente che bisogna andare avanti» e i ritmi di lavoro restano serrati. «La prossima settimana ci rivedremo tutti insieme per andare avanti» sottolinea Gaffeo.

PRUDENZA
La cautela, quindi, continua a dominare la vicenda che nel corso anche solo dell’ultimo anno, è stata segnata da numerosi colpi di scena. Questa volta, però, la salvezza dell’Iras, legata all’accordo tra gli enti coinvolti, sembra davvero a un passo: i conti dell’ente saranno messi in sicurezza e Casa Serena sarà dismessa completamente e tornerà nelle mani del Comune, il quale erogherà 3.127.000 euro per il pagamento degli ammortamenti degli investimenti effettuati dall’Iras sull’immobile di via Bramante, la palazzina in cui ha sede As2 in via della resistenza sarà venduta e con le banche si procederà a un saldo stralcio dei debiti dell’Iras, liquidati al 50%, e con i fornitori, al 60%. Privatizzazioni e ipotetiche esternalizzazioni dei lavoratori sono escluse.
Dal canto suo, l’impegno della Regione è di varare il cambio di destinazione d’uso del complesso immobiliare di Casa Serena. «A quanto so, la Regione ha già incardinato la proposta di legge sul cambio di destinazione d’uso - conclude Gaffeo - che avverrà tramite una legge regionale di cui gli uffici hanno già predisposto i testi», ma, attenzione, «non sarà una legge ad hoc perché non riguarderà solo l’Iras: ci sono un paio di altre realtà in Veneto che ne beneficeranno».

Ultimo aggiornamento: 08:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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