Casa di riposo, l’ombra del liquidatore sull’Iras: ospiti e personale con il fiato sospeso

Venerdì 27 Gennaio 2023 di Elisa Barion
L'Iras di San Bortolo a Rovigo

ROVIGO - Un silenzio imbarazzato e imbarazzante su una vicenda che tiene con il fiato sospeso decine e decine di famiglie, di lavoratori e di ospiti e parenti della storica casa di riposo di Rovigo. Ieri, infatti, si è tenuto l’atteso momento di confronto fra l’amministrazione comunale e il commissario dell’Iras Tiziana Stella, titolata a parlare anche a nome della Regione, sulla bozza di accordo di programma per il futuro di Casa Serena e di conseguenza dell’Iras stesso. Incontro avvenuto nel pomeriggio senza che poi nessuno desse risposte a chi chiedeva come fosse andato. Anzi, il primo cittadino di Rovigo Edoardo Gaffeo ha addirittura definito «irrituale» il rivolgere delle domande su come fosse andato l’incontro. E questo la dice lunga su come, rispetto all’ottimismo dei giorni precedenti, il clima e gli umori ieri sera fossero ben diversi.
Anche perché, a ben guardare, nonostante l’estrema disponibilità da parte della Regione, l’amministrazione comunale, nonostante i 3,2 milioni accantonati e le promesse in questo senso fatte ai tavoli in Prefettura, con tanto di dichiarazioni di sindaco e segretario generale riportate da verbale in atti ufficiali, non è ancora riuscita a trovare una formula per dare un futuro a Casa Serena e dare all’Iras i soldi sempre più necessari per evitare una messa in liquidazione che fra un cavillo e l’altro, ora sembra sempre più vicina.

Voci circolanti negli ambienti politici, parlano di una Regione ormai pronta a nominare appunto il commissario liquidatore.

SILENZIO INATTESO
Da quello che trapela, ma non dal sindaco perché preferisce non spiegare la situazione alla città e pure ai consiglieri pare, il Comune ancora una volta non ha ritenuto accettabile di versare la cifra di 3,2 milioni in via transattiva per la chiusura della convenzione su Casa Serena e il pagamento degli ammortamenti degli investimenti effettuati dall’ente assistenziale sull’immobile di via Bramante, secondo quanto previsto dalla convenzione stessa. Quei 3,2 milioni, vale la pena ribadirlo, che sono stanziati in bilancio e che il commissario Stella, davanti alle commissioni consiliari congiunte, ha definito come cifra assolutamente essenziale per il piano di risanamento dell’Iras: «Il nostro attestatore - sono state le sue parole - e lo studio che ci ha assistito certificano che con 3,2 milioni possiamo mettere in sicurezza l’Iras, non con 3,1, non con 2,8. Vorrei che fosse chiarissimo».
STRADA IN SALITA
Che le cose non avessero preso una piega favorevole a una intesa, specie negli ultimi giorni, si era comunque capito da come Gaffeo in più di un’occasione avesse detto che «la situazione è delicata», ma proprio per questo, forse valeva la pena chiarire il perché si è passati da «stiamo limando alcuni aspetti, ma l’impianto dell’accordo finalmente c’è» a «siamo in una fase delicata» in un batter di ciglia, invece di trincerarsi in un silenzio che si rompe per solo per esprimere una irritazione per le domande poste.
TEMPI STRETTI
Le prossime ore saranno comunque decisive e dichiarazioni o meno, si capirà se ci sono margini per cucire la tela di Penelope di questo accordo al quale si lavora da anni. In ogni caso, se il termine per approvare la relativa delibera in consiglio comunale è quello del 31 gennaio, sembra difficile che nella seduta convocata per lunedì prossimo, la si possa inserire d’urgenza nell’attuale ordine del giorno. Come spiega la presidente del consiglio Nadia Romeo, infatti, l’urgenza deve essere posta almeno 24 ore prima della seduta stessa, con la proposta di delibera che deve essere stata precedentemente approvata dalla giunta, mentre non è necessario il passaggio in commissione.

Ultimo aggiornamento: 08:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci