ROVIGO - Dopo il clima di pessimismo che aleggiava nei giorni scorsi sul futuro di Iras e di Casa Serena, proprio dall'attesa controproposta di accordo di programma arrivata dalla Regione arrivano segnali che sembrano lasciare spazio all'ottimismo. Perché le cancellature, le riscritture e le modifiche apportate al testo che era stato realizzato dall'amministrazione comunale, senza un preventivo confronto con Regione, Iras, Ater e Ulss, sono numerose e alcune anche su aspetti importanti, ma non sono tali da far cadere il progetto complessivo, che a questo punto diventa condiviso e unitario. Dettagli da limare, con quello più grande che riguarda inevitabilmente la cifra dei 3,2 milioni che il Comune dovrebbe versare a Iras come ammortamento degli investimenti su Casa Serena, che è il fulcro di tutto, con l'Iras che ha già tarato il proprio piano di risanamento su quella cifra, così come proprio i 3,2 milioni sono il presupposto del prestito che la Regione ha deliberato per offrire all'Iras la liquidità necessaria prima che si perfezioni l'accordo complessivo.
CARTE SVELATE
ATER E ULSS IN CAMPO
L'acquisto da parte dell'Ater resta nell'accordo, anche se come già del resto chiarito la somma indicata dal Comune di 2,8 milioni, scritta proprio mentre era ancora da eseguire una perizia, è stata stralciata. Per la Regione la questione cambia così: «Ater Rovigo si impegna con il presente atto, ad acquistare, dal Comune di Rovigo, l'ala est dell'immobile, dal piano terra (comprensivo di piano interrato) al piano sesto, per adibire la predetta porzione al perseguimento dei propri scopi statutari e delle proprie funzioni istituzionali», «L'esatta individuazione della porzione di immobile, comprensiva delle parti comuni sarà rimessa al progetto divisionale che sarà eseguito congiuntamente; resta fin d'ora inteso che saranno adeguatamente disciplinate uso e spese per le parti che residueranno comuni», «il valore dell'intera ala sarà rimesso alle determinazioni di un terzo indicato di comune intesa e comunque stabilito in sede di accordo preliminare, a seguito di apposita perizia di stima».
Analogamente, sulle cifre dei canoni di locazione degli spazi di Casa Serena che dovrebbero essere utilizzati dall'Ulss 5, indicate in somme definite dal Comune, la Regione ha cambiato con una formula più prudente: «I locali verranno appositamente ristrutturati in modo da essere dati in disponibilità a Ulss 5 Polesana mediante un contratto di locazione per una durata non inferiore a anni 10 ed ad un canone di mercato per edifici con caratteristiche equivalenti e che sarà oggetto di puntuale determinazione alla stipula del contratto di locazione». Formule che non fanno certo perdere valore all'accordo, che anzi appare in grado di garantire un futuro all'Iras e a Casa Serena. Un accordo che sarebbe una vittoria per tutti. Una vittoria che sembra a un passo.
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