ROVIGO - Sulla questione Iras almeno ora c'è il bicchiere.
I TIMORI
La metà vuota del bicchiere l'ha descritta il commissario straordinario dell'Iras Tiziana Stella, di nomina regionale e componente anche della commissione di vigilanza dell'Ater, che era stata invitata alla seduta congiunta e ha messo sul tavolo i nodi irrisolti. In particolare, il fatto che non sia stata messa nero su bianco l'attesa cifra di 3,2 milioni ritenuta unica somma in grado di scongiurare il dissesto dell'ente. Anche l'accordo di programma, ha spiegato, non è stato concordato, ma inviato unilateralmente dal Comune. Aspetti che saranno chiariti giovedì nel corso di una riunione tecnica alla quale parteciperanno il sindaco, Stella e i rappresentanti e funzionari di Comune, Regione, Ater e Ulss. Sostanzialmente, quindi, la bozza di accordo di programma allegata alla delibera approvata ieri dalle due commissioni in seduta congiunta sarà profondamente emendata.
IL PRIMO CITTADINO
Tuttavia, tornando alla parte del bicchiere mezzo pieno, il sindaco si è detto «molto ottimista: è chiara la volontà di arrivare alla soluzione. C'è stato un lavoro lungo, importante, complicato, che ha avuto anche momenti di tensione, ma che mai si è interrotto e siamo in dirittura d'arrivo: abbiamo i documenti sul tavolo, mancano alcuni dettagli ai quali stiamo lavorando. Credo sia questione di pochi giorni, ormai i principali nodi sono stati smarcati, l'impostazione dell'operazione nella sua intelaiatura complessiva è definita da mesi. Siamo ai dettagli, sono importanti, ma possiamo definirli».
Nella bozza di accordo si prevede che una parte di Casa Serena, settemila metri quadri, quella attualmente a casa albergo, venga acquistata dall'Ater per 2,8 milioni, somma che il presidente dell'ente Guglielmo Ferrarese ha già detto essere troppo alta, mentre per la restante parte il Comune si impegna a realizzare i lavori di manutenzione e ristrutturazione necessari per poi affittarla all'Ulss per attività sanitarie, attività di formazione, centri diurni e foresteria, mentre un'altra porzione, grazie agli Ambiti territoriali, ha ottenuto un finanziamento di 2,4 milioni del Pnrr per un progetto di domotica per la non autosufficienza. Infine, si prevede che la Regione si impegni a modificare il vincolo di destinazione d'uso di Casa Serena come casa di riposo. Passaggi che richiedono tempo.
A fronte di tutto questo, ha rimarcato Stella, manca l'unico elemento fondamentale per la salvezza dell'Iras, il problema più impellente visto che per il futuro di Casa Serena c'è tempo, mentre per l'Iras non più. Ovvero la determinazione della somma esatta dei 3,2 milioni come quota di ammortamenti per gli interventi eseguiti dall'Iras su Casa Serena. Su questo si è acceso anche il dibattito in aula, con i consiglieri leghisti Michele Aretusini e Lorenzo Rizzato, oltre a Mattia Moretto di FdI che si sono astenuti, lamentando di votare una delibera incompleta e inutile. Secondo le letture ottimistiche di parte della maggioranza, invece, da Federico Saccardin a Benedetta Bagatin, un punto fermo importante sul quale costruire la definitiva salvezza dell'Iras. Anche da parte dei consiglieri della Lista Menon e di Antonio Rossini è arrivato un voto favorevole. «Con la speranza che questo voto dia ai dirigenti la serenità necessaria per trovare la formula giusta per arrivare alla soluzione che si attende da mesi», ha chiosato Rossini.