Il ministro D'Incà "porta" a Scardovari 2 milioni per la ricostruzione delle cavane distrutte dalla mareggiata

Sabato 5 Marzo 2022 di Anna Nani
Il ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, su una cavana, alla Sacca di Scardovari

PORTO TOLLE  - «È una grande emozione essere qui, ero arrivato qualche giorno dopo il disastro e ricordo le cavane distrutte e con esse il lavoro di una vita di molte persone andato in frantumi. Ho cercato di seguire tutto il percorso della ricostruzione e ora sono contento di essere tornato per festeggiare non soltanto la ricostruzione, ma l’arrivo dei fondi promessi». Così il ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà si è espresso alla Sacca di Scardovari durante la visita istituzionale compiuta ieri, a quasi 2 anni e mezzo da quella notte tra il 12 e il 13 novembre 2019 in cui una violenta mareggiata si abbatté sulle coste dell’estremo Delta radendo al suolo la maggior parte delle cavane dei pescatori. Sono arrivati in questi giorni, infatti, gli attesi oltre 2 milioni di euro destinati a ristorare 121 operatori del comparto ittico. La visita alla Sacca è stata preceduta da un incontro in sala consigliare a Ca’ Tiepolo introdotto dall’assessore alla pesca Tania Bertaggia: «Si conclude un percorso che vede arrivare un ristoro alle nostre aziende. Nel 2019 la situazione era drammatica, si misero subito in gioco la Protezione civile e le Forze dell’ordine, ma sono stati soprattutto i pescatori a rimboccarsi le maniche. A causa dell’emergenza pandemica, si è un po’ snaturato l’immediato intervento e bisogna dare atto ai pescatori di aver ricostruito la Sacca grazie alle proprie forze oltre che con il contributo della solidarietà che è intercorsa. Ora sono finalmente arrivati questi contributi di 20mila euro per ciascuna attività produttiva. Questo momento tragico è stato l’occasione per rendere riconoscibile all’esterno il nostro Delta, cosa che ha portato la visita del ministro che ha potuto vedere le potenzialità di questa terra e vederne pure gli aspetti fragili, perciò è fondamentale individuare gli strumenti legislativi a livello centrale per riconoscere le peculiarità di un territorio che necessità interventi ad hoc per mantenere la propria specificità». 

GRAZIE ALL’IMPEGNO

Per il sindaco Roberto Pizzoli si è trattato della giornata dei ringraziamenti verso quanti si sono spesi nel momento dell’emergenza: «Solo grazie a un lavoro di squadra trasversale scevro di colori politici si possono raggiungere questi obiettivi - ha detto -. La vicinanza delle istituzioni e la collaborazione riesce a dare risposte, magari non nei tempi che ci si aspetterebbe». Tempistica forse lunga, ma il risultato è stato ottenuto, come ha sottolineato il ministro nel proprio intervento: «Quel giorno di novembre facemmo un patto: da una parte voi di rimboccarvi le maniche e dall’altra lo Stato di aiutarvi. Lo abbiamo fatto con tempi che possono sembrare lenti, ma nel mezzo ci sono state situazioni molto difficili che però hanno permesso di costruire un forte senso di comunità che viene dalla nostra storia difficile ed è per questo che qui, come in tutto il Paese, si è vista una resilienza inimmaginabile. È la dimostrazione che l’Italia è un grande paese perché le sue possibilità passano anche dai paesi più piccoli, dalle sacche più piccole, dai capanni ed è da qui che si può guardare al futuro».

BOCCATA D’OSSIGENO

A nome dei pescatori ha parlato il presidente del Consorzio del Polesine, Luigino Marchesini: «Queste risorse sono una boccata di ossigeno per i nostri pescatori, siamo innamorati del nostro lavoro e crediamo nel nostro territorio, per questo riteniamo fondamentale la vivificazione per cercare di contrastare il calo di produzione».
Nell’immediatezza dei danni oltre al ministro d’Incà arrivarono in visita tra gli altri anche il presidente della Regione, Luca Zaia e l’allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Andrea Martella, che raggiunto telefonicamente ha commentato: «Anche per me è una grande soddisfazione che siano arrivati i contributi. È un esempio di come bisogna agire a favore delle imprese e del territorio in cui operano. Credo di aver contribuito anche io per la mia parte a questo risultato, ma bisogna fare ancora di più affinché i tempi di risposta siano sempre più veloci». 
 

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