Stop al nuovo ponte sull’Adige, la Soprintendenza mette il vincolo storico

Venerdì 19 Marzo 2021 di Roberta Merlin
Il ponte sul fiume Adige tra Boara Pisani e Boara Polesine ha oltre 70 anni
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VIABILITÀ  Tramonta il progetto del nuovo ponte che unisce le province di Rovigo e Padova. Dopo circa un anno di attesa, il primo marzo è arrivato il responso delle Soprintendenze di Padova e Verona sulla possibilità di sostituire il vecchio collegamento che unisce le due sponde dell’Adige, all’altezza rispettivamente di Boara Pisani e Boara Polesine, con una struttura nuova di zecca. Le Soprintendenze hanno deciso di porre il vincolo storico sul ponte esistente, in quanto costruito oltre 70 anni fa e considerato sito di interesse storico culturale del territorio.
VINCOLO STORICO
L’Anas, la società che ha competenza sulla Statale 16, in quel tratto di strada, prima di qualsiasi intervento sulla struttura dovrà chiedere l’autorizzazione al ministero. Il verdetto delle Soprintendenze, così, rappresenta una mazzata per gli enti, i Comuni di Rovigo e Boara Pisani e le rispettive Province, che in questi ultimi due anni si erano impegnati per condividere il progetto della realizzazione di un nuovo collegamento sull’Adige in modo da rendere più snello il traffico tra le due province.
L’intenzione dell’Anas era quella di rifare ex novo il ponte, un’opera considerata prioritaria e che pare già fosse stata inserita nel programma di quelle finanziate, per un valore complessivo di 9,5 milioni. 
MAXI PROGETTO
Secondo la bozza del maxi progetto, il vecchio ponte in ferro avrebbe dovuto essere staccato e, al suo posto, venire posizionato uno moderno, più ampio, in grado di meglio sostenere il traffico nella zona. La costruzione della nuova struttura in un cantiere avrebbe scongiurato lunghe chiusure del collegamento sul fiume Adige, con disagi rilevanti alla circolazione.
L’idea del ponte nuovo, in realtà, era un progetto datato, se n’era infatti discusso in Regione una decina di anni fa, rispolverato dopo le verifiche effettuate sulla struttura in seguito alla caduta del ponte Morandi. Prima di partire con il progetto del nuovo ponte, però, la società ha dovuto attendere il parere del ministero in quanto la struttura risale al Dopoguerra. E i tempi della Soprintendenza non sono stati di certi celeri, la conferma del vincolo sulla vecchia struttura in ferro è arrivata dopo un circa un anno.
INTERVENTI PROGRAMMATI
«Sul ponte sono stati programmati due interventi: il primo di ripristini locali, il secondo per un completo rifacimento dell’opera - spiega l’Anas - tuttavia, dopo un lungo iter istruttorio, con provvedimento del primo marzo scorso, il ponte è stato sottoposto dalle competenti Soprintendenze al vincolo monumentale e alle disposizioni di tutela contenute nel decreto legge 42/2004. Pertanto, la concreta fattibilità e le modalità esecutive di qualunque intervento sull’opera saranno subordinate alla preventiva autorizzazione da parte del Ministero. Alla luce di ciò, si prevede il completamento del progetto dell’intervento di ripristino locale e l’avvio delle procedure di scelta del contraente entro l’anno in corso».
In pratica il ponte, per il momento, verrà solo sistemato sotto l’occhio vigile delle Soprintendenze. Il sogno del sindaco Edoardo Gaffeo e del collega padovano Luca Pescarin di rivedere, entro i rispettivi mandati, la viabilità dell’importante intersezione tra le due province grazie alla realizzazione di un moderno ponte sull’Adige dovrà dunque restare nel cassetto.
NODO STRATEGICO
L’anno scorso, il sindaco Gaffeo aveva ipotizzato anche di posizionare il vecchio ponte, una volta staccato per sostituirlo con la nuova struttura, in un’area verde al confine per trasformarlo in un sito di interesse storico culturale. Le amministrazioni di Rovigo e Boara Pisani, inoltre, avevano in programma la realizzazione di due rotatorie per risolvere il problema del traffico a imbuto in quel punto, particolarmente critico durante le ore di punta.
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Ultimo aggiornamento: 14:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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