Befana amara per i pescatori della Sacca: 40 barche ripulite dai ladri

Martedì 7 Gennaio 2020 di Anna Nani
Sacca di Scardovari
PORTO TOLLE - Befana amara per i pescatori della Sacca di Scardovari. Nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio, infatti, i soliti ignoti hanno compiuto una vera e propria razzia alle imbarcazioni ormeggiate nei pressi della zona denominata “3 Camini” dove solitamente i pescatori deltini scaricano le vongole. Quasi quaranta le barche colpite, in maniera indistinta andando così a mettere in difficoltà un settore già fortemente piegato dal maltempo che il 12 novembre scorso ha spazzato via quasi totalmente le cavane. Un fatto non nuovo questo, anzi che si ripete in maniera quasi ciclica. In ordine di tempo l’ultimo assalto è stato la notte antecedente alla mareggiata. In quell’occasione furono colpite cinque barche a cui furono rubati ben 5 motori, ma di fatto la situazione sembra stia diventando insostenibile per chi lavora da quelle parti. Questa volta il bottino è stato decisamente più sostanzioso come racconta Mattia Bonandin, il presidente del Mercato ittico di Scardovari tra i primi ad essere accorso sul luogo del misfatto.
UNA RAZZIA
«Dopo tutto quello che abbiamo subito, adesso ci è toccata anche questa– dichiara Bonandin -. Hanno fatto una vera strage di barche. Hanno rubato le leve dei motori, i vari strumenti che abbiamo in barca dai manometri fino ai radar, per non parlare dei Gps. Si sono portati via tutto quello che hanno trovato». Il presidente descrive poi come dovrebbero essere andati i fatti: «Hanno preso la barca di un nostro collega che presumiamo abbiano utilizzato per spostarsi in laguna per depredare tutto quello che sono riusciti nelle varie imbarcazioni. Una volta finita la loro opera hanno abbandonato il barchino sui sassi».
AMAREZZA E ALLARME
Un fatto increscioso che mette in allarme il comparto ittico come evidenzia il presidente del Consorzio pescatori, Luigino Marchesini: «Non ho più parole. L’ennesima volta che siamo colpiti nel nostro lavoro, sembra che non siamo in grado di uscire da questa situazione negativa». Il presidente entra poi nel dettaglio del fatto: «Non sappiamo più come intervenire per poterci tutelare. Dovremmo fare una sorveglianza ancora più mirata e capillare. Purtroppo quella zona è un po’ fuori mano e se ne approfittano sempre o nei periodi di festa come questo o quando c’è brutto tempo e i nostri pescatori non sono a lavorare e quindi ci sono meno occhi a vigilare».
TELECAMERE INSUFFICIENTI
Le telecamere che si trovano in alcuni punti sembrano infatti non essere sufficienti a coprire tutta la zona e garantire maggiormente la sicurezza a questo settore che è stato quindi colpito nuovamente. «L’ennesima botta per i pescatori – rimarca Marchesimi -. Prima della tempesta di novembre avevano rubato alcuni gambi dei motori, adesso questo nuovo furto. Siamo veramente disperati, perché siamo diventati un vero e proprio bersaglio».
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