ROVIGO - In città sono state spente le luci nelle vetrine di un'altra attività artigianale, che per 45 anni è stata un punto di riferimento della pasticceria della tradizione: per Franco Ruzzante e la moglie Camilla Simonetti, la novità del 2022 è la pensione. In tanti hanno appreso con dispiacere la chiusura della pasticceria Camilla, aperta in piazza Perosi (San Pio X) dall'agosto del 1977 fino allo scorso dicembre.
L'ESPERIENZA
Quando la pasticceria Camilla aprì nel 77, Franco conosceva già bene il mestiere: «Lavoravo da Franchin e con la nostra pasticceria abbiamo voluto continuare quel tipo di tradizione dolciaria» che a Rovigo rappresentavano le pasticcerie Franchin e Molinari. Una tradizione fatta di millefoglie, diplomatiche e francesine, ad esempio. Dolci che i clienti più affezionati, quando hanno saputo che l'attività a San Pio X si sarebbe chiusa a fine anno, «per un ultimo assaggio hanno ordinato anche 20 o 30 paste dello stesso tipo», racconta Camilla. Lei, invece, arrivò al lavoro in pasticceria da perito chimico: «In tutti questi anni, dai dolci della domenica fino alle piccole e grandi occasioni come compleanni, battesimi, comunioni e matrimoni, abbiamo sempre cercato di accontentare tutti: dalle famiglie di 45 anni fa alle torte per i nipotini oggi».
NESSUN EREDE
«Abbiamo cercato qualcuno che potesse continuare - continua Franco - per trasmettere i grandi insegnamenti dell'attività artigianale: sarà il periodo, ma non ci siamo riusciti». Gli anni migliori quali sono stati? «Gli anni 80, senza dubbio. Negli anni 90 invece non è andata bene. Poi c'è stata ripresa e abbiamo sempre lavorato». Dolci e cibo in generale sono diventati grandi protagonisti in tv, anche con interi programmi dedicati al cake design: tutta questa attenzione televisiva ha influenzato l'attività? «Ci ha portato ad adeguarci», spiega Franco. Ma la moda delle torte decorate, e anche le torte monumentali, sono stati passi «nel segno della tradizione, che da noi non è cambiata e ci ha guidato a trasferire la qualità ai nuovi tipi di torte». «Dalle preparazioni per la domenica alle festività come Natale, Capodanno e Pasqua, il nostro tempo è stato scandito qui in pasticceria: adesso che l'attività è chiusa, è un po' strano non avere i ritmi di vita abituali», confessa Camilla. Dopo tanti anni di lavoro e sacrifici, in pensione ci sarà modo di coltivare altre passioni? «Sì, certo. Nonostante il tanto lavoro, un po' di ferie abbiamo sempre cercato di farle: adesso ci sarà più tempo per fare passeggiate in montagna, per buone letture e per dedicare qualche ora al volontariato». Entrambe le figlie di Franco e Camilla hanno già la loro carriera: la prima come biotecnologa per una multinazionale del settore farmaceutico, la seconda è medico specializzando. «Diciamo che l'ascensore sociale ha funzionato», sorride Camilla. E anche se le sue famose meringhe, francesine e diplomatiche non arriveranno più sulle tavole rodigine, una delle attrezzature della pasticceria continuerà a sfornare qualcosa: il forno della pasticceria Camilla è stato donato alla Monti Rugby Rovigo e sarà utile per i terzi tempi nel rugby giovanile rodigino.