Ex fidanzati scomparsi, la nonna di Giulia Cecchettin: «Era una ragazza moderna dai modi antichi, educata alla sensibilità e al rispetto»

«È un momento tremendo» confida Carla Gatto ricordando l'amata nipote

Domenica 19 Novembre 2023 di Nicoletta Canazza
Ex fidanzati scomparsi, la nonna di Giulia Cecchettin: «Era una ragazza moderna dai modi antichi, educata alla sensibilità e al rispetto»

ROVIGO - «È un momento tremendo, siamo tutti frastornati e disorientati». A parlare è Carla Gatto, la nonna paterna di Giulia Cecchettin. Dopo giorni di angoscia, segnati dalle ricerche in corso dei due ex fidanzati scomparsi, ieri è arrivata la conferma che il corpo di donna trovato in un canalone tra il lago di Barcis e Piancavallo, in provincia di Pordenone, è quello della sfortunata ragazza. E la speranza di rivederla, la speranza che potesse completare quel percorso di vita di cui la laurea in Ingegneria biomedica era solo una tappa, si è definitivamente infranta. «Era una ragazza meravigliosa - continua la nonna, che abita a Rovigo ed è una pittrice nota, socia del locale Circolo di Arti Figurative -. Una ragazza moderna, ma con qualcosa di antico nei modi, che le veniva da un’educazione alla sensibilità e al rispetto, alla gentilezza, ricevuta in famiglia. Aveva già deciso il suo futuro: dopo la laurea triennale, che tutti aspettavamo come una festa, avrebbe frequentato un corso per illustratrice di libri, cui si era già iscritta. Non era preoccupata per la discussione della tesi, né per quel suo ex che aveva lasciato a causa della sua possessività. Piuttosto il suo era un sentimento di pena nei confronti di chi non accettava la separazione, per questo non aveva interrotto i contatti con lui».


RAPPORTO FINITO 
Giulia aveva lasciato Filippo Turetta dopo meno di un anno, ma il giovane non riusciva ad accettare la fine del rapporto. «Un giorno venne a trovarmi e mi disse di aver mollato “Pippo” - continua Carla Gatto -. Confessò che lui era troppo possessivo e io risposi che aveva fatto bene, che era la scelta giusta. Ma lui insisteva, a volte le chiedeva di accompagnarlo a fare acquisti e lei non riusciva a rifiutare. Forse si sentiva in colpa e cercava di convincerlo ad accettare la realtà. Nessuno poteva immaginare. Ora è un momento davvero tremendo, siamo persi.

E ci sono le formalità e le indagini che devono fare il loro corso». A Rovigo Giulia tornava ancora, a trovare la nonna e lo zio paterno, che abita a San martino di Venezze. «Quando era piccola la vedevo più spesso perché con i suoi veniva a pranzo o a cena - confida la nonna -. Poi, crescendo, con l’università e gli amici la vedevo di meno, ma il rapporto era comunque di grande confidenza tra noi».


LA FAMIGLIA 
A San Martino di Venezze, dove vive lo zio paterno di Giulia, il paese ha vissuto questi giorni di ricerche con particolare partecipazione. «Conosciamo la famiglia Cecchettin - afferma la sindaca Elisa Sette - e abbiamo seguito la vicenda attraverso i telegiornali e i quotidiani. Giulia era una ragazza tranquilla, con la testa sulle spalle e volonterosa, così come il padre e lo zio. Abbiamo sperato come tutti nell’esito positivo delle ricerche e di poter riabbracciare la giovane. Ora esprimiamo la vicinanza dell’amministrazione comunale a tutta la famiglia. Sono persone attive e impegnate nel territorio e la comunità si stringe a loro in questo difficile momento». 


L’INIZIATIVA
Per ricordare Giulia e far sentire alla famiglia la presenza della comunità di San Martino, l’amministrazione comunale sta pensando a una iniziativa. «Stiamo valutando se tenere un momento di preghiera o altro - aggiunge la sindaca -. L’idea è di coinvolgere le associazioni locali e la parrocchia. Abbiamo già preso primi contatti con le associazioni e attendiamo di concordare con il parroco ogni iniziativa per ricordare Giulia». 

Ultimo aggiornamento: 19:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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