"Mistero", il coraggio di avviare una pizzeria in piena pandemia: «Non ci spaventa»

Giovedì 21 Gennaio 2021 di A.Garb.
Marina e Massimiliano Munerato con il figlio Matteo
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ROVIGO Il mistero è presto svelato. Coraggio, intraprendenza e voglia di mettersi in gioco hanno spinto Massimiliano Munerato e Marina ad aprire la pizzeria Mistero in via Fuà Fusinato. L'apertura è arrivata in sordina, senza cerimonie o tagli del nastro, ma è bastato aprire la pagina social del locale per sollevare gli interessi e incuriosire la clientela. Marito e moglie originari di Villadose, in attesa che giungano tempi migliori, hanno battuto un piccolo record e sono tra i pochi esercenti che hanno avuto il coraggio di aprire durante l'emergenza coronavirus che purtroppo ha invece costretto altre attività ad abbassare la saracinesca.

I TITOLARI Un'inversione di tendenza, una sferzata di positività per la coppia conosciuta a Boara Pisani, dove nel paese in riva all'Adige ha lavorato per 24 anni, naturalmente in pizzeria. Nonostante le difficoltà del momento, i vecchi amici non si sono dimenticati di Massimiliano e Marina: «La clientela affezionata di Boara Pisani e i tanti conoscenti di Villadose ci vengono a trovare anche a Rovigo: abbiamo lavorato dal 1996 a Boara Pisani, un pezzo importante della nostra vita, siamo cresciuti in quel paese e abbiamo conosciuto tante persone». La scintilla tra la coppia era scoccata anni fa: all'epoca lui era pizzaiolo, lei faceva la cameriera. Da lì in poi è nata una famiglia unita e affiatata, con tre figli. Nicola ed Elisa vanno a scuola, mentre Matteo, il maggiore, diplomato lo scorso anno all'istituto tecnico per geometri, ora affianca i genitori nella gestione familiare: «Mi occupo delle consegne, esco con la bicicletta o la macchina».

La coppia è originaria di Villadose e all'inizio aveva pensato di intraprendere in paese il nuovo cammino. «Ci avevamo pensato, ma non siamo riusciti a trovare la sede adatta: così abbiamo puntato su Rovigo, su una via abbastanza frequentata».

SUPERARE LE DIFFICOLTÀ Marito e moglie non nascondono alcune criticità iniziali. «L'accoglienza è stata un po' dura, la concorrenza in città è notevole, ma non ci siamo fatti spaventare: ci siamo rimboccati le maniche, abbiamo puntato sul servizio d'asporto e le consegne a domicilio». La risposta della clientela, nelle settimane di zona gialla, era stata soddisfacente. «Per un periodo abbiamo lavorato con la pausa pranzo e gli hamburger, visto che il locale è grande. Poi, con il cambio fascia e le chiusure obbligate, non è rimasto altro che l'asporto e il domicilio». La parola d'ordine per conquistare i clienti è la creatività. «I punti di forza sono i calzoni in formato gigante, le pizze a tema che stiamo già scegliendo per Carnevale e altre proposte particolari. Le novità non mancano mai». Massimiliano e Marina, come tutti i colleghi, sperano che l'emergenza sanitaria finisca il prima possibile. «La pizzeria Mistero è nata per servire ai tavoli e sfruttare gli ampi spazi, siamo nel settore da 25 anni e non vediamo l'ora di metterci alla prova anche a Rovigo». Il nome del locale incuriosisce. «Cercavamo qualcosa di particolare, un nome diverso e che potesse richiamare l'attenzione della clientela: volevamo dare alla pizzeria un tocco di mistero. E alla fine, quello è stato il nome scelto». La pizzeria di via Fuà Fusinato è una delle poche realtà commerciali sorte a Rovigo durante la seconda ondata della pandemia, una scelta coraggiosa quella intrapresa dai titolari. Per il taglio del nastro bisognerà attendere alcuni mesi. «Superata l'emergenza sanitaria, organizzeremo l'inaugurazione del locale, visto che ora sono vietati gli assembramenti». Nelle ultime settimane alcuni segnali di rinascita erano arrivati dalla provincia, come da Occhiobello, che in pochi giorni ha festeggiato l'apertura di due nuove attività: la pizzeria d'asporto La Rotonda nel capoluogo in via Roma e il ristorante-pizzeria Canella in via Trieste, nella frazione di Santa Maria Maddalena. 

Ultimo aggiornamento: 11:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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