ADRIA (ROVIGO) - Con lo scoprimento di un murale e con il rombo dei motori la comunità di Adria ha ricordato a due anni dalla loro scomparsa Mattia Panarella e Mattia Barbon, entrambi vittime di un incidente in moto: uno scontro per Panarella e un'uscita autonoma di strada per Barbon. «Vogliamo la verità sulla morte di mio figlio», ha chiesto Elena Rinaldi, madre del 17enne Panarella, deceduto in un incidente stradale a Valliera, in occasione dello scoprimento di un murale dedicato al figlio, inaugurato nel cortile di via Aldo Moro del Polo Tecnico.
Verità da scoprire
A fare gli onori di casa la dirigente scolastica Sara Manzin, con accanto l'assessore Federico Simoni e il parroco di Valliera, don Fabio Finotello. Rinaldi, assieme al marito Angelo e la figlia Alice, sotto il murale, opera degli artisti Alessandro Cannatà e Tommaso Lucadamo, ha avanzato ombre su quella che è stata fino a oggi la ricostruzione della dinamica del sinistro. Troppi i punti oscuri per la famiglia. «Non tutti sanno - ha detto - che la dinamica non è mai stata chiara.
Il memorial
Un centinaio di moto, soprattutto vespe, hanno invaso invece piazza Garibaldi per la seconda edizione del Memorial Mattia Barbon, un giro turistico sulle due ruote. La manifestazione è stata organizzata dal Moto Club Hatria Racing e dal Vespa Club Adria, con il patrocinio di palazzo Tassoni e di Pro Loco Adria per ricordare il 26enne che si è spento, sempre due anni fa, nell'agosto 2021, dopo un'uscita di strada a Ca' Pisani. Barbon viaggiava in direzione Porto Levante - Porto Viro in sella alla sua Yamaha. In piazza i genitori di Barbon, Daniele e Tiziana, il sindaco Massimo Barbujani e la madre di Panarella. Prima della partenza i mezzi sono strati benedetti. Il ricavato della manifestazione, detratte le spese per l'organizzazione, sarà devoluto all'Ail.
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