Adria. Imu, la stretta anti evasori fa entrare nelle casse del Comune 69 mila euro

Sul fronte Tari, invece, c'è un buco di oltre 300 mila euro

Lunedì 19 Giugno 2023 di Guido Fraccon
Recupero dell'evasione fiscale ad Adria

ADRIA (ROVIGO) - Continua a fornire i suoi frutti la politica di recupero dell'evasione fiscale in città, iniziata anni fa dall'attuale assessore al bilancio Federico Simoni, e proseguita sotto l'amministrazione Barbierato, quest'ultima che ha seguito un percorso già tracciato. Dopo gli avvisi di accertamento esecutivi Imu emessi nel periodo dal 1 gennaio al 26 marzo del corrente anno, palazzo Tassoni ha accertato, in entrata, circa 69 mila euro, 69.296 euro per la precisione. Questi soldi riguardano in gran parte accertamenti Imu 2017, l'importo totale è di 61.476 euro, comprensivo di imposta, sanzioni, interessi e spese di notifica.

Sono invece rispettivamente 7.780 euro e 40 euro le entrate delle annate 2018 e 2019. Oltre 11mila euro dei 69mila sono già entrati nelle casse comunali. Alcuni contribuenti, infatti, hanno ottenuto una dilazione di pagamento in più rate degli atti di accertamento esecutivi notificati.

Numeri importanti

Numeri importanti quelli dell'evasione fiscale in città. In attesa dei dati dell'epoca Covid, complice la crisi economica, sono sempre più gli adriesi che non riescono a fare fronte al pagamento delle tasse comunali, come Ici e Imu. Gli avvisi di accertamento in materia si sono quasi triplicati passando dai 393 del 2012 ai 699 del 2017. È vero anche però aumentato di 2mila unità anche il numero dei contribuenti, che sono passati dai 13.076 del 2012 ai 14.291 del 2017. Stabile invece negli ultimi cinque anni il numero dei contenziosi tributari con una media di due - tre ricorsi nel quinquennio. Il recupero dell'evasione accertato dagli uffici è cresciuto poi in maniera esponenziale passando dai 196.018 euro del 2012 ai 370.714 euro del 2017.

Il buco della Tari

Non va meglio sul fronte Tari con il Comune che sta provando a colmare un buco, di oltre 313mila euro, relativo alle annate 2016 e 2017. I 313.778 euro mancanti sono così suddivisi: 148.380 del 2016 e 165.398 del 2017. Un dato in calo comunque rispetto alle annualità 2014 e 2015 quando la cifra ammontava complessivamente a 900mila euro. Il Comune di Adria infatti aveva affidato all'Agenzia delle Entrate - Riscossioni le minute di ruolo Tari 2014 e 2015, formate sulla base del mancato pagamento degli avvisi di accertamento relativi a queste annualità. Per il 2014 si parlava di un importo complessivo di 442.763 euro e di un importo di 455.751 euro per il 2015. La sacca di evasione della Tari in città si aggira mediamente sui 400 - 450mila euro. Secondo gli ultimi dati ufficiali il buco per il 2016 era all'inizio, prima che fossero inviati i vari solleciti, pari a 432.721,36 euro, cosi suddiviso: 406.031,20 euro di Tari, 20.420,36 euro di tributo provinciale e 6.269,80 di spese di notifica. Per il 2017 invece la somma da recuperare era pari a 465.734,72 euro di cui 435.969,95 euro di Tari, 23.453,57 euro di tributo provinciale e 6.311,20 di spese di notifica. La media degli accertamenti annui è invece pari a 1.300 e riguardano sia omessi che parziali versamenti. 

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