Eccellenze del Nordest. Un sistema vitale in attesa di scenari internazionali meno turbolenti

La redditività superiore rispetto alla media nazionale dimostra una gestione efficiente e una capacità di massimizzare i profitti

Giovedì 7 Dicembre 2023 di Mario Volpe
Eccellenze del Nordest. Un sistema vitale in attesa di scenari internazionali meno turbolenti

Il 2022 ha visto una crescita del sistema economico del Nordest, che ha però rallentato nel corso dei mesi.

Dal punto di vista della struttura produttiva, l'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime in generale ha condizionato la struttura dei costi, solo in parte traslati sui prezzi finali, e il rallentamento del commercio mondiale ha limitato lo sbocco delle produzioni sui mercati internazionali.


Nel corso dell'anno dunque le imprese del Triveneto, nonostante le sfide poste dall'inflazione e dai costi sia energetici che di approvvigionamento delle materie, hanno dimostrato una forte capacità di tenuta, rivelata dai dati di EBITDA in crescita in quasi tutti i settori. Si tratta di una redditività operativa superiore rispetto alla media nazionale, che dimostra una gestione efficiente e una capacità di massimizzare i profitti operativi, nonostante le sfide economiche in corso. In particolare, i settori della metallurgia, dei servizi alle imprese e della petrolchimica hanno registrato le maggiori crescite nonostante l'incertezza globale e i costi dell'energia in aumento.
La crescita del fatturato medio delle aziende del Triveneto, sebbene leggermente inferiore rispetto a quello nazionale, dimostra la capacità delle imprese di mantenere e incrementare le loro entrate in un contesto economico complesso e mutevole, grazie a strategie efficaci di gestione, innovazione, e attraverso la diversificazione dei loro mercati e prodotti. Il settore alimentare e delle bevande, influenzato dalle tendenze di consumo, dall'efficienza operativa e dall'impatto delle politiche di sostenibilità, ha mostrato la crescita più significativa, seguito dal commercio, che risente dell'adattamento alle nuove abitudini di consumo dovute all'inflazione, e dalla petrolchimica influenzato dalla capacità di gestire l'innovazione e i costi di produzione.
I settori della metallurgia, dei servizi alle imprese e della produzione di legno, carta e mobili, hanno sfruttato l'aumento della domanda per espandere i loro livelli di attività. Questo aumento sottolinea l'adattabilità e l'innovazione delle imprese in questi settori, che hanno saputo sfruttare l'efficienza operativa e hanno saputo imboccare la transizione verso la domanda di prodotti sostenibili.


Anche i settori dell'elettronica e dell'occhialeria, tessili e abbigliamento hanno registrato un significativo aumento del fatturato, dimostrando una forte reattività nel sapersi adeguare ai cambiamenti della domanda e alle nuove esigenze dei consumatori, Queste performance evidenziano la vitalità e la dinamicità del tessuto economico del Triveneto, che continua a svolgere un ruolo fondamentale nel panorama economico italiano, guidato da un impegno costante verso l'innovazione, la sostenibilità e la qualità.


Sul fronte dell'immobiliare e delle costruzioni, gli incentivi fiscali per la riqualificazione del patrimonio abitativo hanno ancora sostenuto in modo significativo la domanda, contribuendo alla crescita del comparto. Altro elemento positivo è stata la dinamica del turismo, in netta ripresa grazie alla domanda internazionale.
Le aziende del Triveneto hanno mostrato una gestione finanziaria accorta, come evidenziato dal loro rapporto debito/capitale (D/E). Questo equilibrio tra debito e capitale proprio indica una strategia finanziaria ponderata, dove l'impiego del debito viene bilanciato con l'equity per finanziare le operazioni aziendali. In un periodo caratterizzato da incertezze economiche e variazioni significative nei tassi d'interesse, questa prudenza è particolarmente significativa. Questa gestione bilanciata del debito permette alle aziende di navigare meglio in un contesto economico volatile, mantenendo la flessibilità finanziaria necessaria per cogliere opportunità di crescita e mitigare i rischi.


L'aumento del costo del personale per addetto nei vari settori del Triveneto, superiore alla media nazionale, può essere interpretato come un segnale di un impegno maggiore verso la qualità e lo sviluppo delle risorse umane, una sorta di incentivo e di premio ai guadagni in termini di competenze. Sembra che nel Triveneto in molte imprese che operano nei settori ad alta specializzazione, dove le competenze tecniche e la conoscenza sono fondamentali, si sia creato un vantaggio competitivo grazie ad una forza lavoro altamente qualificata e motivata. Un asset importante per formare una cultura aziendale che sostiene la crescita e l'adattabilità in un mercato in rapida evoluzione.


Va tuttavia ricordato come vi sia ancora l'esigenza per molte imprese di trovare nuove competenze adatte alle trasformazioni tecnologiche in atto e come spesso tali competenze non siano interamente disponibili sul mercato del lavoro, a causa della mancanza di percorsi formativi adeguati, della mobilità in uscita dei talenti creati all'interno e dalla scarsa attrattività di capitale umano dall'esterno.


Il quadro d'insieme e la caratteristica di apertura del sistema produttivo confermano la persistenza della vulnerabilità del sistema economico regionale rispetto al peggioramento degli scenari geo-politici internazionali. Ma il sistema produttivo sembra aver imboccato in modo significativo le transizioni gemelle, quella della sostenibilità e dell'innovazione tecnologica, per essere pronto a giocare un ruolo di primo piano in scenari internazionali meno turbolenti di quelli attuali.

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