Nessun decesso e tre guarigioni, la curva dei contagi si sta stabilizzando

Sabato 25 Aprile 2020 di Francesco Campi
Reparto di Terapia intensiva dell'ospedale di Schiavonia
ROVIGO - Nessun decesso e tre nuove guarigioni, ma il totale è a un passo dalla tripla cifra: 99. Quasi un quarto del totale dei polesani risultati contagiati dal virus dall’inizio dell’epidemia. Era  il 27 febbraio quando fu eseguito il 23imo tampone da parte dell’Ulss 5 e il giorno dopo è arrivato il primo riscontro di positività: il “paziente uno” polesano, un 50enne di Adria che era stato a una cena a Saonara (Padova) con il proprio titolare, residente proprio a Vo’ e poi risultato positivo. Neanche due mesi fa. E ieri sono emerse altre 11 positività, fra cui un bambino di 9 anni, con il totale dei residenti in provincia di Rovigo trovati positivi al Coronavirus arrivato a 420. 
I CONTROLLI
I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 11.317, anche se il numero delle persone sottoposte a test è di 8.546, perché ci sono i tamponi multipli eseguiti a uno stesso paziente, sia con gli screening periodici sia per attestare le guarigioni, per cui servono due tamponi negativi a distanza di almeno 24 ore. Sono invece 40 i ricoverati totali, ma solo tre  in Terapia intensiva a  conferma che la situazione ora sta migliorando. 
 A imporre cautela  è il direttore generale dell’Ulss Antonio Compostella: «Bisogna ricordarsi che il virus è sempre presente: l’abbiamo decisamente contenuto ma è sempre presente, come testimonia il numero dei nuovi casi e la tipologia di un gruppo nutrito di questi. Ben sei, infatti, erano persone, tutte asintomatiche arrivate al termine dei 14 giorni di isolamento domiciliare cautelare, scattato perché persone emerse come contatti nella ricostruzione delle reti di relazioni di casi positivi accertati; isolamento che può essere dichiarato concluso secondo  l’attuale procedura, solo dopo un tampone negativo. Tutte le sei situazioni, pur senza aver mai manifestato alcun sintomo, hanno avuto un tampone positivo. Questi casi rafforzano il concetto che siamo di fronte a un virus subdolo: se ci fossimo basati solo sul dato sintomatologico e temporale, dopo i 14 giorni, queste sei persone sarebbero state tutte “liberate” e dichiarato concluso il loro periodo di isolamento, invece il tampone ne ha accertato la positività. Nell’ottica della fase due, ci deve dire che  che il virus sarà presente anche in persone che potranno salire in treno, entreranno in azienda, in ufficio, in ospedale, totalmente asintomatiche ma potenzialmente contagiosi: questo vuol dire che dobbiamo sempre mantenere sempre alti i livelli di attenzione e sicurezza». 
I sei casi in questione sono quasi tutti di persone molto giovani, un 20enne di Rovigo, una 27enne bassopolesana, una 19enne e un bambino di 9 anni, entrambi altopolesani, fratelli fra di loro, oltre a  un 62enne rodigino e una 47enne sempre di Rovigo». 
MANTENERSI CAUTI
«Gli altri casi - continua Compostella - sono  un medico residente in Alto Polesine che lavora in un istituto per anziani del Mantovano dove probabilmente ha contratto il virus, che ha contattato il servizio igiene ed è poi risultato positivo ed è in isolamento domiciliare, una 57enne bassopolesana  venuta a contatto con un caso positivo in ambito familiare e già in isolamento domiciliare, una 46enne mediopolesana  a sua volta in isolamento,  che ha iniziato a manifestare sintomi consistenti venendo ricoverata in Malattie infettive. Degli 11 casi fanno parte anche un 61enne di Rovigo che il 21 aprile è stato ricoverato in Malattie infettive all’ospedale di Padova e una 67enne sempre di Rovigo, ricoverata a  Legnano». 
Sul fronte delle strutture residenziali, per Compostella: «Non ci sono nuovi riscontri di positività, il quadro resta stabile e proseguono tutte le attività di isolamento messe in atto, con la nostra task force quotidianamente impegnata. Riguardo le categorie ad alto rischio abbiamo eseguito il tampone a più della metà del personale delle farmacie del Polesine, 186 e nessuna positività, che completeremo la prossima settimana, a tutti i medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta e alle guardie mediche, con due soli medici di famiglia positivi, uno già guarito e una guardia medica».
Ultimo aggiornamento: 08:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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