Focolaio di Covid-19 dopo la festa di compleanno, chiude il bar del paese

Venerdì 13 Novembre 2020 di Marco Scarazzatti
Il cartello affisso dai gestori del bar Mazzetti di Arquà, chiuso dopo il focolaio di Covid
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ARQUÀ POLESINE -  Una festa di compleanno, svoltasi ad Arquà Polesine domenica scorsa, ha costretto alla chiusura di un bar del centro storico.

Da ieri, sulla porta di ingresso del bar Mazzetti, compare la scritta “Apriremo martedì 17 novembre, per sanificazione preventiva”. Ovviamente, questo fatto ha destato profondo scalpore nel piccolo paese medio polesano, gettando molte ombre sulle conseguenze della festa dello scorso fine settimana.

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LA DENUNCIA
«C’erano persone sia dentro che fuori il bar, senza mascherina e senza le giuste distanze - afferma Fabrizio Siviero, consigliere comunale di minoranza - Da quello che so ci sono positivi sia tra coloro che lavorano nel bar sia tra chi era presente alla festa. Inoltre, uno dei ragazzi ha finito con il contagiare il padre. E’ una situazione gravissima, della quale il primo responsabile è il sindaco Chiara Turolla, che non ha fatto nulla per evitarlo nonostante si ripeta da diverse settimane». Del fatto è stato avvisata la Prefettura e il comando di Polizia locale associata Medio Polesine di Polesella. Il bar di via XX Settembre, ieri al centro di un via vai di curiosi che volevano vedere da vicino il cartello affisso, era stato oggetto di una richiesta di intervento del sindaco, presentata dai due consiglieri comunali di minoranza (oltre a Siviero, Vincenzo Martarello), venerdì scorso, quindi due giorni prima del fattaccio. «Il sindaco, nonostante sia stato ben informato sia dai residenti, sia da noi dell’opposizione della pericolosa situazione creatasi nel bar Mazzetti, non ha fatto nulla per informare e tutelare la salute degli arquatesi».

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MOVIDA DI PAESE
Il bar, da sempre punto di ritrovo dei più giovani, era stato chiuso martedì pomeriggio, e avrebbe dovuto riaprire i battenti ieri. «Questo infatti era scritto nel primo cartello affisso - conclude Siviero -, ma è evidente che è successo qualcosa di molto più grave di quello che si pensava, visto che il bar riaprirà martedì 17, ossia sette giorni dopo la chiusura. Sono in atto diversi tamponi tra tutti quelli che erano presenti alla festa. Si teme un piccolo focolaio. Come gruppo consiliare di minoranza chiediamo le immediate dimissioni del sindaco, per palese irregolarità nell’applicazione delle norme previste dai recenti Dpcm emanati dal Governo. Il sindaco Turolla, in un momento di vero allarme sanitario, non ha informato i cittadini di un possibile propagarsi del contagio Covid-19. Siamo stati avvisati da parte della popolazione che non tutti i pubblici esercizi rispettano la chiusura imposta alle 18 e che l’assembramento di persone, anche senza mascherine, si è protratto ben oltre il tempo limite. Gente che ha continuato a bere e mangiare dopo le 18, non rispettando il divieto di consumare il prodotto nelle immediate vicinanze del locale pubblico: plateatico, marciapiede di fronte o laterale al luogo».

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Ultimo aggiornamento: 08:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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