Casa Serena a rischio clandestini, senzatetto e spaccio, sarà sorvegliata

Sabato 24 Giugno 2023 di Elisa Barion
Casa Serena a rischio clandestini, senzatetto e spaccio, sarà sorvegliata

ROVIGO - Poche luci e molte ombre si addensano sul futuro di Casa Serena. E non solo per le note vicende legate al caso Iras e al mancato accordo tra Comune e Regione per riqualificare il grande complesso immobiliare di via Bramante, ma pure per la sicurezza della struttura che rischia di trasformarsi in un problema di ordine pubblico. Una specie di bomba pronta a esplodere, insomma, tanto che il prefetto Clemente Di Nuzzo ha posto la questione al comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, riunitosi ieri, al quale partecipano i vertici di tutte le forze dell'ordine. Perché Casa Serena, una volta ultimato il trasloco da parte dell'Iras, è un'enorme scatola vuota di 21.775 metri quadri e 57mila metri cubi di volume, secondo la perizia di stima firmata dal docente dello Iuav Enzo Micelli e protocollata da Palazzo Nodari lo scorso 18 maggio, distribuita su 7 piani fuori terra oltre all'interrato. Tra l'altro, l'immobile affacciato su via Bramante confina a nord con parco Langer e con l'area verde dell'ex poligono di tiro ed è circondato di vetrate. Sono proprio queste caratteristiche, legate alle dimensioni e al contesto in cui è inserita, a rendere necessaria una stretta sulla sua vigilanza. In sostanza, il rischio è che Casa Serena diventi un nuovo ex Maddalena, le cui vicende, segnate negli ultimi anni da occupazioni abusive, episodi di spaccio, continui interventi delle forze dell'ordine, chiusure forzate di porte e finestre e sgomberi, sono più che un monito sull'attenzione che si dovrà rivolgere sull'ormai ex casa di riposo di via Bramante.
Su questi aspetti si è messo l'accento nel corso della riunione del comitato di ieri, con la richiesta a tutti i presenti che si attivi un'adeguata attività di vigilanza sia nella fase di passaggio dell'immobile dall'Iras che lo gestisce al Comune che ne è proprietario, sia in un momento successivo, ossia quando rientrerà nella piena disponibilità di Palazzo Nodari, con il Comune chiamato a metterlo in sicurezza e a sorvegliarlo, sostenendo i costi di tali attività di prevenzione di quello che si prospetta come un prossimo enorme e vulnerabile vuoto urbano.


LA RETTIFICA
Nel frattempo, proseguono le vicende legate al caso Iras con il sindaco Edoardo Gaffeo che, rispetto al ricorso rafforzato al Tar del Veneto del Comune contro Iras e Regione precisa: «La decisione del ricorso non è stata del segretario.

I ricorsi per motivi aggiuntivi rientrano nel mandato originario dato all'avvocatura civica e, quindi, diventano consequenziali in presenza di reiterazione delle motivazioni originali». In sostanza, si tratta di un atto dovuto da parte dell'amministrazione a fronte delle decisioni di Iras e Regione di investire il Comune di un presunto debito. Atto che è nato poi dalal giunta e non su input del segretario generale Alessandro Ballarin. Erroneamente avevamo invertito tali termini nell'articolo di ieri: ci scusiamo con gli interessati e i lettori.


L'ACCUSA
Sullo stesso punto, il capogruppo della Lega Michele Aretusini, firmatario della proposta di delibera condivisa anche dal capogruppo del Pd Nello Chendi con cui si punta a dare il via libera allo scioglimento consensuale della convenzione del 2004 e al pagamento da parte del Comune della somma transattiva di 3,1 milioni, attacca: «Il nuovo ricorso al Tar presentato dal Comune contro la Regione non è che l'ennesima riprova di un comportamento incoerente e certamente non finalizzato alla soluzione del caso Iras, da parte del sindaco e della sua amministrazione. Come è possibile dire da un lato di essere pronti a lavorare per un buon esito della crisi e dall'altro continuare ad andare allo scontro frontale con l'ente, la Regione, che per primo e più di tutti gli altri, ha assicurato di potersi e volersi spendere per la salvezza della grande casa di riposo pubblica di Rovigo? Non solo: la conflittualità del Comune nei confronti della Regione rende ancora più evidente l'inconsistenza politica del Forum dei cittadini, ossia la lista dei protetti e protettori del sindaco, che ha presentato una mozione per chiedere al sindaco di adoperarsi per vendere parte di Casa Serena all'Ulss 5, o per fare accettare all'Ulss 5 un comodato d'uso gratuito. Ora, tralasciando il fatto che tutto questo è stato fatto senza alcun sondaggio preliminare nei confronti dell'Ulss e al di fuori dei tavoli istituzionali già aperti, appare evidente come non sia pensabile chiedere una disponibilità all'azienda sanitaria da un lato e dall'altro fare causa alla Regione, della quale Ulss è emanazione».
 

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