Blanco era l'idolo dei tre ragazzi morti nell'incidente,"Blu celeste" cantata al loro funerale

Lunedì 7 Febbraio 2022 di Francesco Campi
Blanco e Mahmood

ROVIGO - Brividi. Con questo brano il giovane cantante Blanco ha trionfato, a 18 anni, in coppia con Mahmood, al Festival di Sanremo. Ma brividi, per Rovigo, Blanco li aveva fatti correre lungo la schiena in uno dei giorni più tragici della recente storia cittadina, quello dell'addio ai tre ragazzi, Marco Stocco, Filippo Bettarello e Michael Zanforlin, che si sono spenti simultaneamente nel drammatico incidente del 26 ottobre scorso in via Giotto. Le note della sua canzone Blu celeste erano state scelte per accompagnare l'ingresso delle tre bare bianche in chiesa.

Una canzone che parla di un giovane morto proprio alla loro stessa età. Marco, il più grande, era appena maggiorenne, mentre Filippo e Michael avevano appena 17 anni: erano poco più che bambini, pieni di vita, esuberanti, pieni di amici e ricchi di sogni. E quella canzone, che i tanti adulti presenti forse hanno ascoltato per la prima volta in quel momento di dolore collettivo, era un brano che i tre ascoltavano perché del cantante bresciano, più o meno della loro stessa età, erano veri e propri fan. Anche per questo Blanco, dimostrando una particolare sensibilità, aveva valuto inviare un messaggio a tutti, letto in chiesa, insieme ai ricordi di parenti, amici, professori: «Ciao ragazzi, so che eravate dei miei grandi fan, ho appreso con sgomento la notizia della vostra morte. Faccio un appello ai vostri amici perché vadano piano quando guidano». Al termine della cerimonia, officiata dal vescovo Pierantonio Pavanello, all'uscita delle tre bare bianche dalla chiesa della Madonna Pellegrina, ancora Blu celeste. Un abbraccio che i rodigini non hanno dimenticato. Un momento che ancora fa venire i brividi. Perché in tanti, quando sentono il refrain, Quando il cielo si fa blu, penso solo a te, chissà come stai lassù ogni notte, non possono non pensare ai tre ragazzi. Morti a un'età in cui tutto sembra possibile, perfino vincere il Festival di Sanremo, ma non la morte. 

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