Dopo mille anni gli studiosi ricostruiscono e svelano a Badia il volto di San Tebaldo

Domenica 25 Ottobre 2020 di Federico Rossi
Il volto di San Teobaldo riprodotto dagli studiosi

BADIA POLESINE - I fedeli di Badia Polesine hanno scoperto il volto del patrono San Teobaldo. L’immagine del viso di Teobaldo di Provins, riemerso dopo mille anni di storia grazie alle moderne tecnologie, è stata svelata giovedì sera. La veglia di preghiera nella chiesa arcipretale ha infatti permesso di conoscere in anteprima il frutto del lavoro condotto negli ultimi mesi dall’equipe dell’Università di Padova che ha raccolto la sfida lanciata dalla parrocchia dopo l’idea lanciata nel corso delle Giornate di studio dedicate al santo, venerato in Italia e in Francia.
VEGLIA DI PREGHIERA
Dopo Sant’Antonio nel 2014 e San Valentino nel 2018, anche San Teobaldo ha dunque dei lineamenti facciali, mostrati tra lo stupore dei fedeli durante la celebrazione condotta da don Alex Miglioli ed iniziata con una introduzione sul significato dell’incontro. “Ci ritroviamo qui in un tempo difficile, ma anche per godere di questo studio – ha detto in apertura il parroco - sono infatti qui radunati i rappresentanti delle comunità di Badia, Sossano, Bosco di Rubano e don Raimondo dell’Ufficio pellegrinaggi della Diocesi di Vicenza con cui stiamo portando avanti il progetto della Romea Strata».
DATAZIONE AL CARBONIO
Canti, Vangelo e pause di raccoglimento hanno accompagnato la serata a cui hanno collaborato i volontari dell’Anc-Nucleo di Protezione civile. Giorgio Soffiantini ha raccontato come è nata l’idea della ricostruzione facciale e il progetto che ne è conseguito, mentre Nicola Carrara dell’Università di Padova ha illustrato brevemente il lavoro. Durante le indagini sono stati prelevati dei micro-campioni di polvere d’osso per l’analisi genetica ed è stato condotto uno studio antropologico dei resti per la determinazione del sesso, dell’età di morte, eventuali anomalie e patologie. Le operazioni previste dal gruppo di ricercatori dell’Università di Padova sono state complesse e si sono sviluppate per fasi fino alla ricostruzione facciale forense del santo con tecniche digitali e il profilo di San Teobaldo. “La datazione al carbonio abbraccia proprio il periodo della vita del santo - ha annunciato - e le ossa appartengono ad un individuo maschile morto tra i 30 e i 35 anni di età”, (Teobaldo morì a 33 anni nel 1066 ndr). La ricerca, ha proseguito Carrara, avrebbe pure confermato i segni di una malattia riconducibile a lebbra, mentre una piccola delusione è arrivata dal Dna, che non si è conservato bene come si sperava e “avrebbe permesso di dare maggiore accuratezza ai dettagli della ricostruzione del viso».
UN LUNGO LAVORO
Da parte sua il parroco don Alex ha preannunciato la volontà di non lasciare fine a se stessa l’iniziativa, ipotizzando una stampa e un utilizzo futuro dell’immagine del santo. L’urna che contiene i resti di San Teobaldo, collocata nella chiesa di San Giovanni Battista era stata aperta il 26 giugno 2019 con i primi rilievi condotti dal gruppo di studiosi dell’Università di Padova (Alberto Zanatta, Nicola Carrara, Cinzia Scaggion, Monica Panetto, Gilberto Artioli dell’Ateneo patavino e Luca Bezzi di Arc-team).
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo aggiornamento: 11:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci